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Via Alessandria, su Facebook lo sdegno per il cantiere lumaca. Ma il Municipio si difende

Sdegno. È il sentimento diffuso. È il comune denominatore di buona parte dei commenti sulla pagina Facebook di RomaH24, all’indomani della pubblicazione dell’articolo sul cantiere di via Alessandria. Come spiegato da Valentina Caracciolo, presidente della commissione Lavori Pubblici del II Municipio, “gli scavi di Acea dovrebbero concludersi entro la fine di marzo”.

Un anno fa, infatti, si era aperta una voragine sulla strada che aveva richiesto degli interventi che si sono protratti nel tempo. Troppo, a detta di alcuni cittadini. Come Gianluca Lucatelli, che sulla pagina del Trieste-Salario denuncia: “Questo era un intervento che, se ben pianificato e coordinato tra istituzioni e società erogatrici si poteva realizzare in tre mesi al massimo. Hanno impiegato 6 mesi solo per iniziare il cantiere, quasi fosse una zona disabitata in aperta campagna senza alcun interesse economico”.  Serenella Tommasi, residente della zona, è preoccupata dalle condizioni del cantiere. Specie a seguito delle recenti piogge. “Ora al posto della voragine da diversi giorni c’è un’immensa piscina. Com’è possibile? Tra vibrazioni e acqua, cosa starà accadendo alle fondamenta dei nostri palazzi?”.

Ma l’affondo più pesante è quello di Paolo Peroso, presidente dell’associazione “Amici di Porta Pia”: “È incredibile quanto sia rimasta inerme e inutile una parte della politica e quanto alcuni commercianti abbiano subito senza nemmeno protestare. Uno spaccato di una società senza identità e volontà nel costruire e riqualificare non solo il territorio ma anche il senso naturale della comunità”. Chi si sente profodamente toccata dalle parole di Peroso è proprio Valentina Caracciolo, che risponde così alle critiche dei cittadini sulle tempistiche del cantiere: “Il municipio sta preparando la delibera per consentire ai commercianti di accedere agli sgravi sui tributi, vista la prolungata grave situazione di disagio”.

Secondo Caracciolo, la situazione attuale del cantiere non è certamente colpa della politica: “A via Alessandria si è aperta una voragine perché si è rotta una fogna, interamente e totalmente a carico e sotto la giurisdizione Acea Ato2”.

E c’è però chi denuncia una situazione analoga in altre strade, come in via Galla e Sidama, in zona Africano. “Qui  – accusa Augusto Mancini, un residente – i lavori sono iniziati a maggio 2019 e ancora non si vede la luce”. Un altro cittadino, Sandro Caramelli, si pone una domanda dal sapore retorico: “Via Galla e Sidama doveva riaprire a dicembre, poi a gennaio  e siamo a marzo […] Possibile che a Roma i cantieri aprano e non si sa mai quando chiudano?”. Già.

GUARDA la protesta dei commercianti

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