Prati | La Storia
Il 14 marzo 1879 viene inaugurato il Ponte di Ripetta
di Claudio LollobrigidaIl Ponte di Ripetta è il più antico di Prati. Il 14 marzo 1879 viene inaugurato, nello stesso giorno in cui il re Umberto I compie trentacinque anni.
Un ponte che è una fotografia del clima di quegli anni, una passerella di ferro lanciata tra le due rive del Tevere. Una passeggiata di cento metri sospesa su grossi piloni verticali, con un piano calpestabile largo appena otto metri.
Una triste e tetra storia caratterizza il Ponte di Ripetta. È la sera del 9 luglio 1890 quando una coppia sposata lo sta attraversando. Si tratta di Augusto Formilli, capo giardiniere municipale sulla quarantina, e sua moglie, Rosa Angeloni. I due stanno tornando da una cena alla trattoria “Cesare er Fornaciaro” in via Tomacelli, non lontano dal Mausoleo di Augusto.
Ma da qualche tempo Augusto non ha più occhi soltanto per la sua Rosa. L’uomo ha perso la testa per la giovane Elvira Francesi, che lo rende padre pochi mesi dopo l’inizio della loro relazione clandestina. E la nuova compagna pretende una sistemazione nel negozio di merceria a Campo Marzio, vicino alla casa di Augusto al rione Ponte.
Augusto aveva anche abbandonato il tetto coniugale, tornando poi sui suoi passi costretto dalla moglie. Ma più passavano i giorni e più la situazione diventava insostenibile. E così Augusto, mentre teneva Rosa sotto braccio lungo il ponte, viene colto da una rabbia improvvisa e incontrollabile. Afferra con violenza la moglie e cerca di gettarla oltre la passerella. Lei si aggrappa strenuamente alla vita, che in quel momento è rappresentata dal ferro battuto del ponte. Ma il marito ha ormai deciso che il Tevere deve essere la sua tomba e, con un piede, le pesta la mano che la reggeva, facendola precipitare nel vuoto.
Approfittando del buio, Augusto fugge. Ma tre giovani, accostati al parapetto, assistono al delitto. L’uomo viene quindi identificato e processato nel maggio nel 1891 per uxoricidio. Dal giorno della morte di Rosa, il Ponte di Ripetta diviene il luogo prescelto da coloro che vogliono farla finita.