Cavour | La Storia

8 febbraio 1914, il Tempio Valdese viene aperto al culto

di Gianluca Colletta

Il Tempio Valdese è una delle costruzioni più caratteristiche di Prati. E non solo perché si tratta di un edificio non cattolico, sebbene sempre cristiano, realizzato a poca distanza dalla basilica di San Pietro. Intorno alla sua costruzione si è incentrata infatti l’idea che Prati fosse sorto come un quartiere anticlericale.

Leggenda vuole che tutte le strade siano costruite in maniera tale da non far vedere mai ai pedoni il Cupolone. A ciò si aggiunge il fatto che i nomi delle vie siano ispirati tutti a grandi personaggi della Roma repubblicana e imperiale, condottieri, poeti pagani e oppositori del Vaticano. Un modo per il nuovo governo, in un’Italia da poco unificata, per oscurare il potere dei papi che avevano regnato fino a quel tempo sulla città.

Sono passati 106 anni anni da quando il Tempio Valdese di piazza Cavour fu inaugurato. Era l’8 febbraio 1914. Una cerimonia solenne aprì al culto la struttura, nata per volontà della vedova americana John Stewart Kennedy che acquistò per conto della Chiesa evangelica valdese un terreno nel nascente rione Prati.

Della costruzione dell’edificio furono incaricati gli architetti Emanuele Rutelli e Paolo Bonci, che iniziarono i lavori nel 1911. Il tempio valdese è considerato un gioiello in stile liberty, con la sua facciata bianca che fa da contrasto ai colori degli interni e dalla luce che passa attraverso le vetrate policrome. Nel corso degli anni, l’edificio è rimasto immutato, ad eccezione della sistemazione interna delle panche.

LEGGI questa e altre storie su Prati nel libro edito da Typimedia “La storia di Prati”

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