Prati | La Storia

25 aprile 1967: in Prati apre Amleto, storica bottega di barbiere dei Vip

di Sara Fabrizi

È il 25 aprile 1967. In via Alessandro Farnese, al civico 10, apre una bottega di barbiere destinata a diventare presto un luogo simbolo di Prati. Il proprietario si chiama Amleto Perticarari ed è originario di Tarquinia. Ma ormai sono molti anni che ha messo radici qui a Roma.

Come chiunque abbia intrapreso questo mestiere, ha cominciato da ragazzo, come semplice apprendista. Il suo primo impiego è al locale presente all’interno della centralissima Galleria Colonna, dove lavora accanto al noto barbiere Alessandro Cesolari. È là che impara tutti i segreti della nobile arte di tagliare barba e capelli. Finché, nel 1950, non decide di mettersi in proprio, aprendo il suo primo salone, in via dei Serpenti. Poco dopo, avviene un primo trasferimento, in Corso Rinascimento. Poi, la decisione di traslocare qui, in seno al quartiere Prati.

Per tutti, lui è semplicemente Amleto. Ben presto, il suo nome di battesimo diventa così noto che i clienti a stento ne ricordano il cognome. È praticamente un brand. Andare da Amleto significa scegliere il meglio e condividere questa scelta con una schiera di vip. Giornalisti, avvocati, imprenditori, stelle del cinema, persino cardinali vengono ad accomodarsi sulle poltrone in pelle di Amleto, nel bel locale dallo stile classico con gli arredi in legno. In quel periodo, venendo qui, può capitare di incontrare personaggi noti come Armando Cossutta, ex presidente di Rifondazione Comunista, il cardinale Fiorenzo Angelini, gli attori Marcello Mastroianni e Walter Chiari.

“Armonizzare le teste, non tagliare i capelli” è una delle perle di saggezza che Amleto dispensa ai suoi collaboratori. Questo è il nocciolo della sua filosofia: prima ancora di impugnare le forbici, bisogna capire come andare a valorizzare i lineamenti di ciascuno.

Alla scomparsa di Amleto, il suo insegnamento non cade nel vuoto. Gianni De Patto, uno dei suoi “ragazzi”, prende in mano le redini dell’azienda e la tiene aperta, mantenendo il nome del maestro come insegna. Purtroppo, nell’ottobre del 2019, un drammatico incendio devasta la vecchia bottega, che aveva ormai raggiunto e superato il mezzo secolo di vita. Fine di un mito? Non ancora. Un gesto di solidarietà consente di portare avanti la tradizione di Amleto. I gestori di Barberino’s, nota catena di barber shop made in Italy, decidono di aiutare Gianni. Metteranno a disposizione una postazione nel loro locale in via Cicerone per consentirgli di ricevere i suoi vecchi clienti.

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