8 Dicembre 2020 - 18:34 . Prati . Cultura

Ventuno anni fa moriva la grande Pupella Maggio. Ecco l’amarcord di Fabio Gravina

Pupella Maggio
Pupella Maggio

Per pochi giorni, non ha fatto in tempo a vedere l’alba del nuovo millennio. Lei, stella tra le stelle, è morta l’8 dicembre 1999 a Roma, lasciando un vuoto incolmato nel cinema e nel teatro.

Pupella Maggio, da molti considerata la più grande attrice napoletana del ‘900, ha lavorato con registi leggendari (De Filippo, Rossellini, De Sica, Fellini) in pellicole storiche (Amarcord, La Bibbia, Nuovo Cinema Paradiso) prima di spirare esattamente 21 anni fa, all’età di 90 anni.

Fabio Gravina in scena

Fabio Gravina, attore, regista e impresario del Teatro Prati di via degli Scipioni, era presente la sera in cui Pupella si sentì male. Sul suo profilo Facebook, l’artista le ha dedicato un amarcord:

Cara Pupella, sono passati ormai 21 anni dalla Tua scomparsa. In me è sempre vivo il ricordo della Tua sincera amicizia e complicità.

Ricordo come se fosse ieri quando Ti sentisti male: fui chiamato d’urgenza e venni subito a casa Tua. Con viva sorpresa vidi che mi stavi preparando le melanzane alla parmigiana che avresti dovuto portare a Teatro il giorno dopo (c’era la prova generale della commedia di Peppino De Filippo, “L’amico del diavolo” che mi vedeva protagonista insieme a Lelia Mangano De Filippo).

Pupella Maggio con Alberto Sordi

Appena Ti vidi mi indicasti le melanzane in padella. Io Ti chiesi: “Cosa ti senti?” e Tu mi hai risposto: “Niente, mi sento un po’ annebbiata, avevo voglia di vederti!”. Dentro di me pensai: “…mi sono scapicollato come un matto con la macchina per niente!”. Poi Ti guardai, ti sorrisi e Tu contraccambiando lo stesso sorriso mi dicesti: “sediamoci, fumiamoci una delle sigarette nostre!”.

Iniziammo a fumare poi lessi nei Tuoi occhi un’assenza totale e decisi di chiamare subito l’ambulanza e avvisare immediatamente Tua figlia Maria e Gennaro Cannavacciolo. Poco dopo arrivò Gennaro e immediatamente dopo Maria. Salisti sull’ambulanza e fosti portata all’ospedale Sandro Pertini. Dopo qualche giorno venni a farti visita e Tu, da donna di teatro quale eri, mi chiedesti subito: “Hai debuttato?”. Io in quel momento non ebbi il coraggio di dirti che avevo debuttato e che lo spettacolo era andato benissimo. Mentii spudoratamente e Ti risposi: “Ancora no!”.

Pupella Maggio

Tu mi guardasti e con un velo di malinconia negli occhi e ti girasti con la testa dall’altra parte. Dopo un mese esatto te ne andasti da questo mondo terreno, ma sappi che nel mio cuore sei sempre presente e non potrò mai scordare il sincero affetto e il bene che mi hai voluto.

Ciao Pupella, grande attrice delle scene italiane!