29 Luglio 2020 - 15:29 . Prati . Scuola

Tra muri abbattuti e telecamere, così si preparano le nostre scuole alla riapertura

Liceo Tacito
Liceo Tacito

Sono giorni intensi per i dirigenti scolastici del nostro territorio. La riapertura delle scuole del 14 settembre è meno lontana di quanto non suggerisca il calendario. Gli istituti devono infatti trovare una quadra per garantire il diritto allo studio e il rispetto delle norme anti Covid-19. Dove è possibile, vengono persino abbattuti i muri per garantire le distanze di sicurezza.

Scuola Leopardi

Carla Castetti, responsabile dell’Istituto comprensivo Parco della Vittoria che comprende le sedi Leopardi (via Parco della Vittoria 30) e Belli (via Mordini 19), spiega: “Circa un terzo degli alunni non potrà seguire le lezioni di presenza, quindi continueremo con la didattica a distanza facendo ovviamente le rotazioni. Il problema grosso è che abbiamo soltanto tre aule da ventiquattro posti, una da venti e le altre sono da quindici. Ci sarebbero spazi esterni da poter utilizzare, come le verande, chiediamo alle istituzioni di poter trovare il modo di poterle sfruttare al fine di garantire le distanze di sicurezza. Ci sarebbe anche bisogno di personale aggiuntivo. In concerto con il corpo docente e le famiglie ci stiamo impegnando al massimo per garantire agli alunni una ripresa delle lezioni in tutta sicurezza”.

Nella succursale del liceo Tacito di via Sebastiano Vinci 1 (la sede principale è in via Giordano Bruno 4), per garantire le distanze vengono abbattute le pareti: “Abbiamo abbattuto tre tramezzi – commenta la preside Giuliana Mori – per ricavare nuovi spazi e nuove aule. Gli studenti, in entrambe le sedi, alterneranno le lezioni seguendole una settimana a scuola e una settimana a casa, a rotazione. Abbiamo acquistato nuove telecamere da installare nelle aule dove i ragazzi potranno contemporaneamente visionare gli insegnanti e i compagni. Per i banchi monoposto abbiamo già individuato una ditta che potrebbe fornirceli in tempo utile. Le problematiche ci sono, ma siamo qui per risolverle”.