13 Settembre 2020 - 8:40 . Fuori Quartiere . Scuola
Rientro a scuola, la rete dei genitori: “Ecco perché siamo preoccupati”
Manca ormai pochissimo alla riapertura delle scuole. Domani, 14 settembre, è il d-day. Sarà un anno complicato per l’emergenza Coronavirus. Gli istituti dei nostri quartieri, dal Trieste-Salario al Flaminio, da Prati ai Parioli, come quelli di tutta Roma, stanno lavorando agli ultimi preparativi per il rientro in sicurezza, ma a preoccupare i genitori non è soltanto la permanenza in classe dei ragazzi: “Mia figlia dovrà andare a scuola con i mezzi pubblici e la cosa mi spaventa: quando potrò l’accompagnerò in macchina” spiega Francesca Morpurgo, residente in zona Nomentana, e parte di “Apriti Scuola”, rete di associazioni e comitati di genitori che negli scorsi mesi hanno organizzato numerose iniziative per chiedere la ripresa della didattica in presenza.
In base al Decreto del presidente del Consiglio dei ministri entrato in vigore da lunedì 7 settembre, la capienza per i mezzi pubblici è stata portata all’80 per cento, ma potrà arrivare al 100 per cento per distanze al di sotto dei 15 minuti. “Sono mamma di due ragazze, una frequenterà la prima media e per fortuna andrà a scuola a piedi, ma l’altra, per raggiungere il liceo a cui è iscritta, dovrà prendere la metropolitana – spiega Morpurgo -. Mi preoccupa soprattutto l’andata, quando ci sarà più affollamento : come si farà a mantenere le distanze di sicurezza? Che senso ha tenere i ragazzi separati e con le mascherine in classe se poi dovranno salire su mezzi pubblici pieni? È sufficiente che il tragitto non superi i 15 minuti per evitare il contagio?”
I dubbi di Morpurgo sono gli stessi di molti altri genitori: “Tanti si chiedono cosa succederà con la riapertura delle scuole, c’è tanta preoccupazione anche nella nostra rete – racconta -. Io sono stata fortunata le scuole che frequentano le mie figlie sono state molto precise e puntuali nel darci indicazioni, ma per altri genitori non è stato così. Il rientro in classe è ancora un rebus. Io, per stare più tranquilla, accompagnerò mia figlia in macchina ogni volta che potrò, per evitare che prenda i mezzi. Speravo di evitarlo visto che ormai è abbastanza grande, ma in questo momento non è possibile”.
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