18 Novembre 2019 - 13:11 . Prati . Ambiente
Prati, cosa pensano gli esperti del piano del Comune contro la specie che divora i pini
“Non so quanta efficacia possano avere questi provvedimenti, temo che ormai sia troppo tardi”. Si esprime così Bruno Santoro, agronomo, sul piano in studio tra Comune e Regione per salvare i nostri pini dalla cocciniglia tartaruga, un insetto di origine americane che li sta inesorabilmente divorando.
Il parassita da qualche anno si è insediato nel nostro areale e sta aggredendo gli alberi simbolo della Capitale, nutrendosi della linfa e rendendoli così deboli alle intemperie.
Nel nostro territorio, sono accertati focolai al parco di via Sabotino, in via Angelo Emo e in via Achille Papa, al Foro Italico e anche dentro alle mura vaticane, nel cortile del Belvedere.
Attualmente sono allo studio diversi rimedi – continua Santoro – e forse si arriverà a un rimedio efficace, purtroppo però la lotta è impari. Più che potature e antagonisti naturali, penso siano utili i trattamenti chimici, ovviamente limitati al contesto urbano in cui si trova la pianta. Un altro tentativo si potrebbe fare abbattendo una fascia di pini e creare così un vuoto affinché il parassita, che si propaga tramite le correnti aeree, sia circoscritto. Ma ripeto, temo che siamo arrivati troppo tardi a fronteggiare il problema”.
Renato Sartini è giornalista e divulgatore scientifico, portavoce dell’associazione Amici di via Plava che hanno in cura il parco di via Sabotino: “Penso che sarebbe più logico chiedersi se l’albero simbolo della Capitale sia ancora adatto alla Capitale. I cambiamenti climatici, che tra l’altro favoriscono il propagarsi del parassita, suggeriscono che i pini andrebbero sostituiti da altre piante meglio attrezzate per fronteggiare l’evoluzione del clima”.
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