26 Settembre 2021 - 7:30 . Prati . Retesociale
Ponte Sant’Angelo diventa un tappeto colorato. A Prati le coperte contro la violenza sulle donne
A Ponte Sant’Angelo una distesa di coperte, tutte colorate, contro la violenza sulle donne. Si è svolta nella giornata di sabato 25 settembre l’iniziativa “Viva Vittoria”, un progetto che nasce grazie all’omonima associazione nel 2015 a Brescia.
Da allora ha coinvolto numerose città, con migliaia di coperte cucite insieme a rivestire simbolicamente le strade, come simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. A ridosso del lockdown del marzo 2020, si sarebbe dovuta svolgere a Roma questa iniziativa, sospesa poche ore prima dell’8 marzo. Ora tornano davanti a Castel Sant’Angelo, 2.200 coperte tessute con cura e solidarietà da tante donne e tanti uomini, con la collaborazione di Testeinsu – aps, Tracce, Associazione per la cultura e l’informazione aps, FederTrek, Centro dei servizi per il Volontariato e il contributo di Capgemini, che ha voluto sostenere questo progetto di solidarietà.
Due i progetti finanziati con la vendita delle coperte: quello dell’Associazione Differenza Donna, diretto alle donne con disabilità vittime di violenza che, non essendo riconosciute dai giudici come attendibili, non possono accedere ai programmi di sostegno offerti dallo Stato; quello della Casa della Misericordia a Sant’Eustachio, centro diurno animato da Don Pietro Sigurani, per realizzare un Centro Beauty in cui le donne senza fissa dimora possano trovare parrucchiere, pedicure, ginecologo e una lavanderia per i propri vestiti. Un luogo in cui una donna che vive in strada possa ritrovare la propria dignità femminile.
“Un grande segnale – ha commento la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi -, fatto di piccoli gesti, di dita bucate dall’ago, di ore trascorse a rammendare le ferite. Come Municipio siamo orgogliosi di promuovere questa iniziativa, alla quale hanno contribuito con cura e dedizione i nostri Centri Anziani, che ringrazio di cuore, e le tante Associazioni del territorio. Ritessiamo insieme la sicurezza emotiva intorno a chi ha subito violenze”.