25 Aprile 2020 - 9:08 . Fuori Quartiere . Cronaca

Il presidente del FutbolClub: “Ecco le nostre paure tra virus e futuro incerto”

Gli ex calciatori Antonio Cabrini e Bruno Giordano con Guido Tommasi
Gli ex calciatori Antonio Cabrini e Bruno Giordano con Guido Tommasi

“Siamo stati abbandonati, il governo ha sottovalutato il nostro rilievo sociale ed economico, noi dei circoli sportivi abbiamo paura”. Guido Tommasi, storico presidente del FutbolClub che ha le due sedi in viale degli Olimpionici e in via del Baiardo è preoccupato. È preoccupato per il futuro di un settore – quello dei circoli sportivi, che a Roma, in particolare a Roma Nord, non ha eguali – che il Coronavirus sta mettendo in ginocchio. Ancor di più è però preoccupato per il silenzio, assordante, che aleggia intorno a un tema che “dovrebbe rappresentare una priorità”.

E poi l’impatto emotivo. Forte. Difficile da gestire. Perché il calcio giocato, ancor più di quello visto in tv, è parte della nostra vita. Che manca tantissimo. La partitella settimanale, lo spogliatoio, abbracciarsi dopo un gol, la borsa da preparare con cura e anche qualche discussione accesa con arbitri e avversari. “Siamo al Villaggio Olimpico dal 2004 e ogni giorno qui, prima dell’emergenza, entravano almeno mille persone – spiega Tommasi a RomaH24 – vedere il FutbolClub deserto fa male a tutti, utenti e addetti ai lavori”.

Guido Tommasi con Sinisa Mihajlovic e, tutto a destra, Antonio Cabrini

Presidente, vi sentite abbandonati dalle istituzioni in questo periodo così difficile?
Il governo non ha dato il giusto peso ai circoli sportivi. A Roma soprattutto, i club come i nostri fanno parte della quotidianità. Rappresentiamo un punto luce per i ragazzi da quasi vent’anni e senza aiuti molti circoli rischiano il fallimento, è inevitabile.

A differenza di molti circoli di Roma Nord, voi del FutbolClub siete di proprietà comunale. Vorrebbe lanciare un appello al Campidoglio?
Per venirci in soccorso il Comune dovrebbe rinegoziare i contratti di concessione, contratti che dovranno tener conto di una diversa sostenibilità economica dell’attività vista l’emergenza. Qui il problema non è quando riaprire ma cosa succederà quando riapriremo. Quando tutto tornerà alla normalità avremo le stesse spese, utenze e stipendi da pagare avendo a disposizione il 30% delle entrate rispetto a un anno fa.

Così poche?
Siamo all’alba di una crisi economica. Ci saranno meno soldi in giro, molte persone dovranno risparmiare e non potranno permettersi di iscriversi a un circolo. L’altro nemico da combattere sarà la paura.

In che senso?
Penso alle mamme che dovranno decidere se iscrivere i loro figli a calcio, calcio a 5, padel o in palestra. Molte di loro ci penseranno due volte, non vorranno rischiare la salute dei loro ragazzi facendogli praticare sport di contatto o facendoli cambiare negli spogliatoi comuni. Temo che queste preoccupazioni ci saranno per tanto tempo e ovviamente non posso biasimare nessuno.

Uno dei campi del FutbolClub

Le istituzioni vi hanno fornito ipotesi sulla data di riapertura?
No, in questo momento regna il silenzio assoluto. Ho molti contatti con le istituzioni sportive ma finora nessuno si è voluto sbilanciare. C’è incertezza sul proseguimento del campionato di serie A, figuriamoci se qualcuno si interessa dei circoli sportivi. La mia opinione è che molto dipenderà dalla ripartenza del campionato, se ricominciasse davvero a fine maggio, potrebbe esserci una reazione a catena che potrebbe portare alla riapertura graduale dei circoli sportivi. Parliamo di congetture purtroppo.

Tifare la propria squadra di serie A manca molto, ma l’impressione è che ai cittadini manchi ancora di più poter prendere parte alla partita settimanale, non trova?
Manca come l’aria! Roma è una città sportiva, qui lo sport è come una religione. In questi mesi ho parlato con tante persone, dai nostri giovani utenti agli sportivi professionisti, fino ad arrivare ai più avanti con l’età e non penso di essere smentito quando dico che fare sport manca di più di andarsi a mangiare una pizza con gli amici o andare a fare shopping. Tenere fermi i nostri ragazzi è dura, io vorrei dirgli che presto torneremo a gioire e a condividere la nostra passione tutti insieme.

Prati, Trieste-Salario, Parioli. Roma Nord e non solo. Come può descrivere il grande legame tra il FutbolClub e questi territori?
Unico. Mi viene solo questa parola per raccontare il nostro connubio con Roma Nord. Questo è un punto luce, lo è sempre stato. A differenza di tanti circoli della zona abbiamo sia abbonati sia iscritti a tornei amatoriali. Non abbiamo filtri. Da noi possono entrare tutti. Questo impianto ha accompagnato la vita di tanti ragazzi, ha una forte identità. E’ sempre stato questo il nostro punto di forza che ci ha fatto crescere anno dopo anno. Spero che tutta questa passione, ricambiata con affetto dai nostri clienti ogni giorno attraverso i social, non venga buttata via dalle istituzioni.