24 Luglio 2020 - 12:08 . Monte Mario . Curiosità
Da “La Storia della Balduina”: quando arrivò un pellegrino sconosciuto di nome Dante
Nell’affascinante storia della Balduina, molti sono stati gli artisti che hanno bevuto dal calice ispiratore del quartiere: romantici inglesi, drammaturghi tedeschi, scrittori di fiabe e, soprattutto, Il sommo poeta. Alcune tra le più grandi penne del mondo hanno inciso nel marmo eterno della carta scorci della Balduina.
Il rapporto tra il quartiere e la letteratura non poteva avere esordio più alto. Nel 1300, anno del primo Giubileo, circa 200mila pellegrini al giorno (Roma contava all’epoca 305mila abitanti) invadono la Capitale, tra loro c’è Dante Alighieri, allora un fiorentino semi sconosciuto ma destinato a diventare il padre della lingua italiana.
Le vie che portano alla città sono intasate, soprattutto le strade di Monte Mario. Nel canto XV del Paradiso, per fare un confronto tra Firenze e Roma, il poeta paragona Monte Mario con l’Uccellatoio fiorentino. Entrambi sono i primi luoghi che offrono il panorama delle rispettive città ai pellegrini che vengono dal Nord. Curioso, però, che non utilizzi il nome classico dei viandanti di Monte della gioia, ma quello drammatico di Monte del male: “Non era vinto ancora Montemalo /dal vostro Uccellatoio che, com’è vinto /nel montar su, così sarà nel calo”.
LEGGI questa e altre storie nel libro edito da Typimedia “La Storia della Balduina”