In merito alla notizia riportata il giorno 7 novembre da RomaH24 sulla revoca del permesso a eseguire test antigenici per otto cliniche del Lazio, il Centro Diagnostico Clanis srl di Minturno (Latina) ci tiene a precisare quanto segue: “Ad oggi non c’è stata alcuna revoca di autorizzazione, da parte della Regione Lazio, ma solo una contestazione in corso, cui ha fatto seguito l’inoltro di chiarimenti dettagliati ed approfonditi”.

“Ad oggi il Centro Diagnostico Clanis è completamente operativo e può continuare ad offrire il servizio di screening di tamponi oro-faringei. Dal 18 settembre c.a. le strutture sanitarie private possono erogare tamponi per la popolazione, per l’identificazione degli antigeni del virus SARS-CoV-2”.

“Il Centro Diagnostico Clanis ha ritenuto di acquisire il miglior test diagnositco che è sul mercato, strumentale, microfluido, immunofluorescentre, approvato negli Stati Uniti da FDA. Tale test, che ha una sensibilità paragonabile al test molecolare, ovviamente non può essere comparato al test rapido su card, con tutto ciò che ne consegue, prima in termini di attendibilità e specificità tecniche, poi in termini economici”.

Fin qui la rettifica dell’avvocato Iolanda Simona Nottola per conto del centro Clanis.

RomaH24 ha pubblicato la notizia basandosi, come la gran parte dei media regionali, su questa nota dell’agenzia Dire: “Per 9 laboratori privati (8 a Roma e uno a Minturno) la Regione Lazio ha avviato la procedura di revoca per il mancato rispetto dell’accordo sul prezzo calmierato a 22 euro per effettuare il tampone rapido antigenico. Tra questi, 4 fanno parte della rete di Centri ‘Artemisia Lab’: via Nomentana 523, via delle Cave 82, via Sermoneta 50 e via Lo Surdo 42. Gli altri, a Roma, sono il Centro Analisi cliniche Luisa, in via Padova 96, il Centro Analisi cliniche Giulio Ciaffi srl di viale Libia 74, il Lab Doctor Data Medica di via Quirino Visconti e il Laboratorio Torbellamonaca di via del Fuoco Sacro 136. A Minturno il provvedimento riguarda il Clanis Centro Diagnostico di via Appia 1325”.

Sarà cura di RomaH24 continuare a informare i nostri lettori sugli esiti degli accertamenti compiuti dalla Regione Lazio.