Pasti per i senza fissa dimora e un po’ di reciproco calore umano: nella serata di ieri i detenuti dell’Isola Solidale, insieme ai volontari dell’Opera Divin Redentore, hanno distribuito cibo e vestiario ai senzatetto che vivono nelle vicinanze della basilica di San Pietro. 

Alla vista dei volontari, si è formata una fila ordinata di circa quaranta persone alle quali sono state consegnate pietanze cucinate dai detenuti: pasta, carne, polpette, rosticceria e anche frutta di stagione. Dopo il pasto, sono stati donati vestiti e coperte.

“Siamo qui tutti venerdì, da circa 50 anni – commenta Stefano Zoani, 77 anni, responsabile dell’Opera Divin Redentore – 30 anni fa passò di qui madre Teresa di Calcutta e, su sua indicazione, prima di consegnare i pasti recitiamo il “Padre Nostro”, una tradizione che contiamo di portare avanti ancora per molti, molti anni”.

Federico Giannone, 52 anni, è il vicepresidente de L’Isola Solidale: “Cerchiamo di guidare i detenuti in un percorso di reinserimento nella vita di ogni giorno. Nella nostra struttura imparano mestieri, imparano l’importanza del lavoro e, soprattutto, come vivere in società”.

Fouzi, 39 anni, ha moglie e tre figli che lo attendono a Tolosa (Francia): “Devo scontare ancora un anno e sei mesi, chi sbaglia è giusto che paghi – ammette – il giudice di sorveglianza mi ha concesso i domiciliari a febbraio, per buona condotta. Dal carcere di Regina Coeli mi sono trasferito all’Isola Solidale dove mi dedico al giardinaggio, cucino, seguo un corso per arbitri di calcio e adesso costruisco piccoli alberi di Natale. Voglio ringraziare l’Isola Solidale per tutto quello che sta facendo per me, quando avrò finito di scontare il mio debito voglio soltanto tornare a casa, dalla mia famiglia”.

È possibile contribuire alla fondazione Opera del Divin Redentore tramite bonifico bancario, l’iban è: IT34K01030003283000061315615

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