“Alla fine com’è andata?”. Se lo chiedono comitati e associazioni del quartiere all’indomani dell’elezione di Francesco Rocca a nuovo governatore del Lazio. Gli attivisti, nelle settimane prima delle urne, avevano lanciato un appello ai candidati affinché prendessero posizione sui destini dell’area verde di via Teulada, minacciata dal progetto di allargamento dell’attigua città giudiziaria.

Chi ha risposto all’appello? Sul fronte civico si sono schierati a difesa del pratone i 5 comitati promotori (Amici di via Plava, Insieme 17, Mazzini, Prati Verde, Trionfalmente 17) e 26 tra comitati, associazioni e gruppi a livello locale, comunale e regionale (Aquaroma, Amici del Pratone, Aurelio Volontari Decoro Tredicesimo, Candia 2022, Cittadinanzattiva Lazio, Civico 17, Divulgo, Ikigai, Italia Nostra Roma, Junior Club, L’Angelo di Castello, La Voce di Porta Portese, Mivass Lazio Lazio, Monte Ciocci, Movimento Azzurro Roma Lazio, Muovi Municipio Roma I Centro, Organizzazione giovanile Orizzonti, Parkour, Per la Bellezza, Respiro Verde Legalberi, Salviamo il paesaggio Roma e Lazio, Semi di Rosa, Sicuramente Pistelli, Società sportiva dilettantistica Push up, TorCarbone-Fotografia, Wwf Roma e Area metropolitana).

A un ampio consenso dal basso, tuttavia, non c’è stata corrispondenza da parte politica, soltanto Donatella Bianchi, candidata con i Cinquestelle e il Polo Progressista (giunta terza nella corsa a governatore, dietro anche all’assessore alla Sanità uscente, Alessio D’Amato) ha espresso la propria posizione. Insieme a lei hanno aderito anche 6 candidati consiglieri: Tina Balì (Polo Progressista), Paolo Barros (Verdi e Sinistra), Paolo Bianchini (Azione/Italia Viva), Mario Ciarla (Partito Democratico), Federico Petitti (Azione/Italia VIva), Alessia Pieretti (Azione/Italia Viva).

“Grazie di cuore a chi ha accolto il nostro appello — commentano gli attivisti —. La battaglia per evitare l’edificazione nel prato di via Teulada esce rafforzata dall’ampia e diversificata adesione dei cittadini. Rileviamo però una diffusa insensibilità della politica verso una vicenda a forte impatto sull’ambiente e sul benessere delle persone. Ribadiamo la richiesta di un tavolo di lavoro e confronto al ministero della Giustizia, al governatore della Regione Lazio e al sindaco di Roma Capitale”.