21 Novembre 2023 - 10:58 . Monte Mario . Ambiente

Allarme verde, chiude una parte della riserva di Monte Mario. Gli attivisti chiedono un piano per salvare gli alberi

Gli attivisti davanti al cancello chiuso
Gli attivisti davanti al cancello chiuso

“Per incolumità pubblica, il cancello rimane chiuso su indicazione del dipartimento Tutela ambientale del comune di Roma”. È il cartello che si trovano davanti i fruitori di una parte della riserva naturale di Monte Mario, impossibilitati ad accedere al parco Mellini.

Immediata la protesta di associazioni e comitati di quartiere che ne chiedono i motivi e per quanto tempo varrà lo stop. La rete civica Insieme17 e il movimento Muovi Municipio Roma I Centro, nella mattinata di domenica 19 novembre hanno organizzato un sopralluogo per vedere con i propri occhi lo stato delle alberature sull’area verde.

Il cancello chiuso

“Ci siamo dovuti fermare subito dopo villa Mazzanti — spiegano gli attivisti —, davanti al cancello tristemente chiuso per non mettere a rischio l’incolumità pubblica, dato il pericolo (perché?) di crollo di alcuni alberi (quali, quanti e dove?). Roma Capitale e Roma Natura, informate i cittadini sullo stato della riserva e coinvolgeteli nel piano d’azione per metterla in sicurezza e nel piano di ripristino del suo ecosistema”.

Il terreno nei pressi di Villa Mazzanti. Foto di marzo 2023

Gli attivisti di Difendiamo i pini di Roma rincarano: “La chiusura dall’oggi al domani del parco Mellini di Monte Mario, su richiesta del comune di Roma, ha lasciato interdetti rispetto alle modalità e all’assenza di un piano per restaurare la bellezza di un parco che in questi anni ha subito incuria, degrado e nessuna manutenzione, con grave pregiudizio dal punto di vista del paesaggio e della sicurezza — denuncia Jacopa Stinchelli —. Il comune di Roma dovrebbe prendersi cura degli alberi e della vegetazione, che versavano già da almeno un anno in gravi condizioni, con tronchi anneriti buttati a terra, alcuni già segati, senza che ai cittadini sia stato comunicato il motivo. Sì può ipotizzare di tutto, non solo la proliferazione parassitaria che in questo senso può essere solo stata agevolata. Sicuro è che mezzi pesanti erano già entrati nel parco, ne abbiamo documentato le tracce in sopralluoghi effettuati lo scorso marzo. Ora chiediamo al commissario di Roma Natura di prevedere un piano di cura dei pini e degli altri alberi ancora salvabili, chiedendo che il Comune provveda alle terapie necessarie e alla restituzione del patrimonio verde piantando pini domestici già di alto fusto, che del resto verdeggiano benissimo nei terreni privati circostanti della collina. Sarà un caso che proprio quelli affidati al Comune si siano ridotti così?”.