14 Marzo 2021 - 20:30 . Prati . Cultura
Addio al cinema Azzurro Scipioni, la testimonianza

di Chiara Gelato
Quando, nel dicembre del 1983, Silvano Agosti apriva l’Azzurro Scipioni (in omaggio al film di Franco Piavoli Il Pianeta Azzurro, in programmazione per un anno intero, con picchi di 400 spettatori al giorno), la maggior parte delle sale italiane chiudevano. Ottocento film l’anno, altrimenti invisibili, sono stati la sua risposta alla moria di sale, la sua proposta alternativa. E da allora, non si è mai fermato. Fino ad oggi, ultimo giorno di apertura, cinema vuoto e insegna smontata. Mentre il suo pubblico viene a rendergli omaggio e lui restituisce sorrisi e ricordi.
Quella di Agosti è stata un’interrotta storia d’amore con il cinema. E l’Azzurro Scipioni, isola azzurra lontanissima dalla terraferma (per programmazione, pubblico, atmosfera), una sua emanazione. Lì mi sono nutrita, insieme a tanti, di film che hanno segnato il mio immaginario, mi hanno formata come spettatrice, e come individuo. Perché all’Azzurro Scipioni ho trovato film clandestini e dimenticati, capolavori indiscussi della storia del cinema mondiale, poltrone di un jumbo per volare senza muoversi. E soprattutto Silvano.
Agosti il cineasta indie per eccellenza, che realizza i suoi film da solo, senza troupe. Agosti lo scrittore, il filosofo, il poeta. Agosti il depositario di memoria, cha ha girato centinaia di bobine sulla stagione che si apre con le lotte del ’68. Agosti l’esercente e il proiezionista del suo cinema, sempre pronto a scambiare opinioni sul film (e sulla vita) con il suo pubblico.
“Non c’è per me emozione maggiore che assistere all’uscita degli spettatori dal cinema Azzurro Scipioni. Il volto di chi ha appena visto un capolavoro è pieno di stupore e di meraviglia – mi ha detto una volta – Ho visto molta gente, dopo la visione di un capolavoro, guarire dallo scoramento e dall’assedio della malinconia”.
Il cinema come ricetta, il cinema come cura. Chissà cosa inventerà, ancora, Silvano Agosti, per farci guarire dal male di vivere.
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