Prati | Massimiliano Rosolino
Rosolino riparte dal Circolo Antico Tiro a Volo
di Daniele Petroselli
Il nuoto è una passione che non si spegne per Massimiliano Rosolino. L’ex olimpionico, da anni ormai in pianta stabile a Prati, si è lanciato in un nuovo progetto: è stato nominato direttore responsabile dell’area nuoto del Circolo Antico Tiro a Volo, nel cuore dei Parioli.
“È da un po’ di tempo che lavoro come consulente negli impianti – ha raccontato in una recente intervista a Nuoto.com -. Mi sono appassionato a questo ruolo, prendendo sempre più confidenza con il settore; dirò di più: è il motivo per cui ho smesso di fare l’atleta. Sto seguendo per il terzo anno consecutivo un impianto a Cartito, in provincia di Napoli, poi ho fatto consulenza in un’altra struttura ad Albano Laziale per quattro anni e ora finalmente un posto vicino casa. Il contesto è differente, si tratta di un circolo, ed è una realtà che ha voglia di rilanciare lo sport”.
Il suo obiettivo è chiaro: “Voglio incentivare le persone a tornare in piscina, incentivare la pratica sportiva partendo dalla base, quindi dalla scuola nuoto e dare quel supporto sulla comunicazione, sull’affidabilità e sulla concretezza – afferma l’ex nuotatore, protagonista del volume Typimedia “Prati in 100 personaggi (+1)” -. In questo momento bisogna puntare alla qualità. Credo sia arrivato il momento di sostenerci, tra colleghi, e non bisogna avere paura degli scogli”. E ammette: “La fiducia dei genitori che affidano i propri bambini o ragazzi ad una struttura per la pratica sportiva è fondamentale e non scontata. Uno dei risultati più belli che si possano avere è quello di ritrovarsi gli stessi ragazzi in vasca per anni e anni. Averli visti entrare da piccoli e vederli ancora lì che nuotano anche da grandi. Indipendentemente dai risultati sportivi. Significa che gli è stata trasmessa una passione, che gli è stato trasmesso il piacere di praticare sport: e questa è una grande vittoria”.
Rosolino che nei giorni scorsi ha commentato negativamente la nuova chiusura delle piscine da parte del governo a causa dell’emergenza Covid-19: “Chiudere non è economicamente la soluzione più adeguata. Le piscine hanno bisogno di vivere. Interrompere per un mese, vuol dire spegnere la struttura per 90 giorni. L’impianto, in questo periodo, va svuotato del tutto oppure si è costretti ad impiegare tonnellate di cloro, con aggravio di spese notevoli non sostenibili da parte dei gestori. Le strutture sportive e le piscine non meritano questa punizione”.
GUARDA come acquistare il volume sui personaggi di Prati di Typimedia