Prati | Dacia Maraini

Guerra, viaggi, donne: Dacia Maraini si racconta al festival “Scritture di Frontiera”

di Daniele Petroselli

“Si va via per tornare, la lunga vita di Dacia”: è questo il titolo dell’incontro di cui sarà protagonista il prossimo 3 ottobre Dacia Maraini a “Scritture di Frontiera“, la rassegna di ScrittuRa festival e l’Assessorato all’Immigrazione del Comune di Ravenna curata da Matteo Cavezzali per discutere con grandi autori e intellettuali come sta cambiano il mondo.

Un incontro in cui ripercorrendo i suoi libri, la scrittrice che gestisce la Casa Museo Alberto Moravia a Prati e che è tra i protagonisti del libro di Typimedia “Prati in 100 personaggi (+1)“, racconterà la sua vita. Partendo da quel 1943, anno in cui il governo giapponese in base al patto d’alleanza stipulato con Italia e Germania, chiese ai coniugi Maraini di firmare l’adesione alla Repubblica di Salò. Rifiutandosi vengono internati insieme alle tre figlie in un campo di concentramento a Tokyo dove patiranno due anni di fame estrema da cui verranno liberati dagli americani, soltanto a guerra finita.

E poi i suoi viaggi intorno al mondo assieme al compagno Alberto Moravia, dove ha riscoperto il valore della diversità, oltre ai grandi temi sociali, la vita delle donne, i problemi dell’infanzia, che sono da sempre al centro del suo lavoro.

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