Prati | Livia Porzio

Chi è la ballerina che tiene corsi per i rifugiati

di Cristiana Ciccolini

Tiene dei corsi di espressione corporea (teatro fisico), danza e respirazione, nei centri di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati. Livia Porzio vive in viale Angelico, è un’attrice-ballerina che mette le sue competenze al servizio di persone molto fragili, arrivate in Italia attraversando il mare. Incontra ragazze e ragazzi scappati da realtà di povertà e guerra. Molti, infatti, sono terrorizzati, ancora sotto shock, perché durante il viaggio hanno rischiato a vita o hanno visto morire i loro cari.

Laureata in Storia del teatro alla Sapienza si è formata anche in India, dove ha imparato tecniche di movimento tipiche del luogo. Insieme alle colleghe Francesca Lombardo e Emanuela Serra, con il Progetto Dsb (Dance across border) dal 2016 propone lezioni all’interno di strutture di accoglienza. “Con loro – spiega – condividiamo un percorso per riappropriarsi del proprio corpo e di fiducia nella relazione con gli altri. I corpi, come mappe, raccontano molto della storia di ognuno di noi, ne abbiamo incontrato molti attraversati da rabbia, frustrazione, dolcezza, entusiasmo, depressione, paura, forza, ma anche speranza”.

La ballerina ha tenuto i corsi nei centri Sprar Enea di Boccea (adesso chiamato Cas centro accoglienza straordinaria), nello Sprar Amarilli di Tor Cervara e al Cas Casilina. Alla fine del percorso ha organizzato anche spettacoli dove i più espansivi si sono esibiti. Ma c’è una nota dolente perché di questi giovani poi si perde traccia perché vengono trasferiti in altri centri.

“Con i ragazzi si creano bei rapporti – prosegue – ma dall’approvazione del Decreto Sicurezza stiamo avendo difficoltà a entrare in queste strutture. Manca la sensibilità per capire quanto i migranti abbiano bisogno di sentirsi impegnati e ci dispiace tutto questo perché è un’esperienza che ci sta dando felicità e insegnando molto”.

 

 

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