Cavour | Maurizio Giuseppe Palmulli

Mister Ok: “I topi scappano, io mi specchio nel Tevere”

“Me so affacciato, ho visto sto coso nero che scorreva e ho pensato: questi so matti, nun ce la faccio. Ma poi, de giorno, ho cambiato idea”.

Maurizio Giuseppe Palmulli, al secolo Mister Ok, racconta come tutto è cominciato. Lo fa nel suo forte accento romanesco ed è uno spettacolo narrativo che vi lasciamo immaginare.

Spiega: era notte e gli avevano chiesto di fare una cosa semplice per un bagnino di Castelfusano come lui. Tuffarsi. “Ma tuffarsi in mare da ragazzetto è diverso – dice ora – lì erano al massimo 10 metri di altezza. Qui, i metri sono 20!”.

Eppure sto coso nero – alias il Tevere – era un’attrazione troppo forte e la mattina dopo Maurizio torna a ponte Cavour. Primo gennaio 1989.

“Aspettavo che il vecchio Mister Ok si buttasse. Guardo come fa e lo copio, mi dievo. Invece no: prima gli ospiti, mi fa lui. E così mi tuffo”.

Inizia da lì la carriera di Mister Ok, che a Roma significa istituzione: a mezzogiorno, tutti i Capodanni, l’eco della sua impresa “fa concorrenza all’Angelus”. A guardarlo in tanti, famigli, turisti, curiosi.

Classe ’52, viso bruciato dal sole, occhi vispi e capelli bianchi chiusi in un codino: “M’hai riconosciuto?”, urla appena ci vede, chiudendo laa portiera dell’auto piazzata al centro di lungotevere dei Mellini, perché all’una trovare parcheggio è davvero un miracolo. Bagnino, stuntman e – naturalmente – tuffatore. Eccolo qua, Maurizio.

I romani ti conoscono! – gli diciamo -. E lui: “Mi conoscono per il didietro e per le scarpe”. E già, le scarpe: un anno bianche, uno rosse. Ma perché le metti per tuffarti? “Perché dopo salgo in strada!”, ribatte con naturalezza.

Entriamo in un bar: è una celebrità. “Lavoravo nel cinema, mio fratello era capogruppo delle comparse con un ufficio a Prati e la vita ruotava tra qui e Ostia. Se ne ho fatto film! – ricorda con orgoglio – Una volta, alle 5 del mattino, Sorrentino mi dice di fare una cosa senza schizzi. Ci volva tecnica…ho preso una botta! “La Grande bellezza”, hai presente? Incriccato per 7 giorni”.

L’acqua è sporca? “Bah, i topi ci sono, ma scappano. Ci vuole attenzione: niente tagli, chiudi la bocca! Solo uno ha preso la leptospirosi: Giovanni, il cognato di Totò l’attore”. Quali pensieri nei tre secondi del tuffo? “Apri le braccia, le chiudi, ti pieghi…e poi mi specchio nell’acqua”.

Il momento più bello? “In macchina, finito tutto”. Allora smetti? “Ho preso il posto di quello di prima, lui di un altro. Sto formando tre ragazzi. Ci ho provato con una donna: era tosta, ma all’ultimo non ce l’ha fatta. Perché, pe’ diventa’ Mister Ok, ce vojono du’ cose: esse’ nato a Roma e ave’ er carattere”. E per il Capodanno 2019? “Nun te lo dico, vieni!”

LEGGI dove trovare il Community Book con tutti personaggi di Prati

Sostieni RomaH24 Sostieni RomaH24
grazie