Prati | Franco Traverso
Traverso, 40 anni di passione per la musica
È stato il primo corno solista dell’orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia per 40 anni. Il maestro Franco Traverso ha suonato con i più grandi del panorama musicale del ‘900. Solo per citarne qualcuno: Paul Hindemith e Dmitri Sciostakovic, Karl Bhòm, Giuseppe Sinopoli. Ha girato il mondo per i suoi concerti, possiede ben sei passaporti. “Non c’era più spazio per mettere i timbri: è stata una vita intensa, da quando ho iniziato non ho pensato ad altro”, racconta.
I più importanti compositori l’hanno voluto per incidere alcuni capolavori, tra questi Ennio Morricone, con il quale ha registrato tutte le musiche dei film western diretti da Sergio Leone: ne “Il buono, il brutto e cattivo” si può ascoltare il suo famoso assolo, conosciuto con il titolo “La morte del soldato”. Si trovava proprio in una sala di incisione con il compositore, ormai diventato amico, quando il 22 novembre del 1962 il presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy, fu ucciso.
Il maestro ha lavorato con importanti compositori (Piovani, Piccioni, Savini, Trovaioli) e anche con Alberto Sordi – per i film “Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue”, “Fumo di Londra”, “Il marchese del Grillo” – ma pure con Roberto Benigni per “La vita è bella”. Ha collaborato anche con famosi cantanti: Renato Zero, Patty Pravo, Gianni Morandi. Per Gino Paoli, genovese doc come lui, ha registrato uno dei suoi più grandi successi: “Sapore di sale”.
La sua carriera è iniziata a Genova, dove è nato. All’età di sei anni nella banda della città scelse come strumento il corno e già a 16 anni era parte dell’orchestra del teatro Carlo Felice. Vinto il concorso a Santa Cecilia, nel 1959 si è trasferito a Roma, in Prati. “È un quartiere che amo con tutto il mio cuore – racconta – qui ho avuto i miei figli Carlo e Mara, e si è svolta la mia vita, suonando ogni giorno a via della Conciliazione nell’Auditorium Pio”.
Tra i tanti complimenti ricevuti, Franco ne ricorda alcuni speciali. Quelli di Aldo Moro che nei primi anni ’60, in America, entrò nel suo camerino per stringergli la mano e quello dell’amico Morricone che, rivolgendosi ai componenti dell’orchestra, disse: “Traverso è un esempio per tutti noi, come musicista e come uomo”.
Vent’anni fa il maestro è andato in pensione, ma ha continuato ad esibirsi, con Uto Ughi e Morricone fino al 2013, e come componente dell’orchestra da Camera di Santa Cecilia (oggi i Filarmonici di Roma) di cui è stato tra i fondatori. Lo scorso anno, quando ha compiuto ottant’anni, l’orchestra di Santa Cecilia, per dimostrargli riconoscenza e affetto, gli ha dedicato “tanti auguri a te”, cosa mai accaduta in precedenza.
(Cristiana Ciccolini)