2 Marzo 2019 - 13:02 . Prati . Sport
Lazio-Roma, così nei mercati di Prati si vive l’attesa del derby
Tra scaramanzia, riti e sfottò. Mentre continua il sondaggio di RomaH24, nei mercati rionali di Prati l’aria che si respira è quella classica della vigili di un evento importante. Il derby di Roma è l’argomento principale, anche se in molti preferiscono non parlarne e vivere l’attesa in maniera più intima.
È il caso di Maurizio, grande tifoso giallorosso che ha un banco di frutta al mercato Vittoria. “Non dico niente, sono molto scaramantico” ha esordito, prima di indicare un collega laziale. Diverso invece l’approccio alla partita di Fabio, altro tifoso romanista che gestisce un banco di gastronomia. “Non lo vivo più come una volta il derby, cioè come 30 anni fa che era il derby dei giocatori italiani, romani da una parte e laziali dall’altra. Adesso – ci spiega – è un po’ un misto di frutta. Giusto la Roma ha qualche bandiera come De Rossi, Florenzi e qualcuno che sta emergendo adesso. Poi forse è pure l’età, che col passare degli anni ti fa vedere delle sfumature intorno che fanno passare un po’ la passione”.
Tutti però hanno un qualche rito prepartita. “Di riti ce ne sono tanti – dice Fabio -. Io per esempio vedo la partita sempre nella stessa posizione, con gli stessi amici. Ci riuniamo a casa di un amico con la classica piazza e birra, facendo finta che non te ne importa nulla, ma poi alla fine se perdi ti rode! Qui al mercato c’è qualche battuta, anche se cerchiamo di evitare. Ci sono laziali sfegatati con cui vado a prendere il caffè tutti i giorni, ma poi finisce lì. Non è più come una volta”. Franco, che ha un banco di casalinghi al mercato di via Sabotino, non ha riti particolari. “Vivo la partita in famiglia, anche se poi il derby è sempre il derby. Prima dell’incontro si vive con apprensione e con ansia, ma non ho riti scaramantici particolari. Poi se vinco gioisco”.
Di fede biancoazzurra è invece Renzo, fioraio del mercato di via Tito Speri. Bastano pochi secondi che subito gli animi si accendono e inizia lo sfottò. “Che vuoi fare i riti!. Stiamo aspettando ansiosi, anche perché sembra che la squadra si stia riprendendo. Ho visto la partita con il Milan e devo dire che sono fiducioso. Speriamo che si riprende la Lazio. Quest’anno penso sia la volta buona”. “Ecco! Adesso perdiamo – lo rimprovera scherzosamente Mauro, altro tifoso biancoazzurro che gestisce il banco adiacente di frutta e verdura -. Io non la guardo la partita. Giro in macchina intorno al Raccordo! Poi mi sento male e quindi preferisco non guardarla. C’è mia moglie che è della Roma. Una volta vincevamo 3-1 e poi loro pareggiarono. Stavamo a tavola e ho tirato una pagnotta. Allora ho capito che non devo guardarlo più”.
“È un covo di laziali! Mi hanno circondato – si intromette Antonio, anche lui operatore del mercato di via Tito Speri -. Non mi piace come è cambiato il mondo del calcio. Se la Roma avesse tenuto i giocatori che ha comprato negli ultimi 7 anni avrebbe la squadra più forte di tutti. Invece qui si fa solo il mercato. Compro a 3 e rivendo a 4. Non mi piace più questa cosa”. Eppure sotto sotto la passione riemerge sempre. “Non lo seguo domani il derby che sennò mi vengono le palpitazioni!”
“Una ventina di anni fa qui c’era lo sfottò vero. Io sono della Roma, ma sono molto deluso. Questa squadra è troppo altalenante. Vedere il derby con questa cosa mentale non è il massimo – sottolinea invece Maurizio, mentre pulisce il pesce del suo banco -, nonostante i giocatori li ha. Una volta avevo anche riti scaramantici. Adesso non più. Ho lasciato perdere da un po’ di anni perché ho visto che non servono a niente. Vedo la partita con mia moglie. Mi piacerebbe vedere che la Roma si giochi la partita con carattere, perché secondo me questa squadra manca di grinta. Inoltre ce l’ho a morte con le istituzioni, perché non ci fanno fare lo stadio. Invece alla Juve non si sa come ha fatto a fare lo stadio. Noi ci boicottano in continuazione perché hanno paura della Roma e dei suoi tifosi. È scandaloso come la Juventus ha preso lo stadio delle Alpi, che era degli italiani, pagando due lire a metro quadro. Ecco parlavamo di Lazio-Roma e come al solito siamo andati a finire alla Juve!”
Il derby è però sempre una partita speciale. E in molti sognano di poter tornare allo stadio, anche se la passione non è più quella di tanti anni fa. “Mi piacerebbe portare i figli a vedere la partita – dice Fabio -, ma con tutte le complicazioni che ci sono oggi ti passa la voglia, anche se è un’emozione che gli vorresti far vivere”.
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