Nomentano | La Storia
24 aprile 1930: fiori d’arancio per Edda Mussolini e Galeazzo Ciano, sposi a San Giuseppe sulla Nomentana
di Sara FabriziLa mattina del 24 aprile 1930, c’è grande fermento a Villa Torlonia, divenuta da tempo residenza del capo del governo, Benito Mussolini, e della sua famiglia. La figlia Edda sta per convolare a nozze con il suo promesso sposo, il conte Gian Galeazzo Ciano.
L’amore tra i due ragazzi è un grande sollievo per il capo del fascismo. Edda, appena ventenne, è una giovane spericolata, dall’indole ribelle e irrequieta. In casa la chiamano “la cavallina matta”. Il duce è convinto che per “domare” quella figlia, che adora alla follia, serva un marito. E Galeazzo è proprio il buon partito che cerca per lei: un baldo giovane ben avviato alla carriera diplomatica, figlio di un eroe della Prima guerra mondiale.
La proposta di matrimonio arriva il 15 febbraio 1930, appena qualche settimana dopo il loro primo incontro. Galeazzo si presenta in abito grigio a Villa Torlonia, con l’astuccio dell’anello in tasca, per chiedere la mano della figlia del duce. Mussolini, che lo riceve nel suo studio, non ha nulla da obiettare.
Quella mattina di primavera, il cancello della nobile dimora di via Nomentana si apre per lasciar passare il corteo nuziale. Le macchine percorrono una strada piuttosto breve. Un applauso accoglie il loro arrivo di fronte alla chiesa di San Giuseppe in via Nomentana, dove si terrà la celebrazione. Dalla prima automobile scende Edda, in abito bianco con lungo strascico. Al braccio del padre, la sposa entra in chiesa, passando sotto le lame sguainate dei moschettieri del duce, che fanno ala. Incede con passo sicuro lungo la navata centrale, verso l’inginocchiatoio coperto da un arazzo di velluto rosso.
A celebrare il rito è il parroco di San Giuseppe, don Giovenale Pascucci. “La vostra famiglia dovrà essere il prototipo della famiglia cristiana e italica” proclama il sacerdote, benedicendo quest’unione. Non può certo sapere che Edda e Galeazzo, contravvenendo a ogni schema imposto dalla tradizione, daranno vita a una relazione che si potrebbe definire quella di una “coppia aperta”.
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