10 Aprile 2021 - 14:28 . FuoriQuartiere . Ambiente
Allarme cocciniglia, martedì 13 aprile sit-in delle associazioni in via XX Settembre
E’ allarme cocciniglia nella Capitale. Ormai da un anno, quando i primi casi di pini attaccati dal parassita si sono verificati tra Colli Aniene e la pineta di Casale Fusano a Ostia, i nostri quartieri stanno vivendo l’invasione incontrollata di questo terrificante insetto arrivato dal Nord America. Nell’area del Trieste-Salario dallo scorso dicembre i tecnici del dipartimento tutela ambientale del Comune hanno iniziato a trattare i pini (prevalentemente “pinus pinea”, ovvero quelli che producono i pinoli) con speciali punture nella corteccia, per iniettare una sostanza che apparentemente scoraggia il temibile parassita.
Martedì 13 aprile alle 15.30 un gruppo di associazioni, coordinate da Italia Nostra, si daranno appuntamento in via XX Settembre 20, davanti al ministero delle Politiche Agricole e Forestali, per chiedere a gran voce che si inizi una campagna strutturata e congiunta anche con la Regione Lazio, per sconfiggere la cocciniglia, il cui nome ufficiale è “toumeyella parvicornis”, detta anche cocciniglia tartaruga.
Ma perché questo insetto è così pericoloso e perché ha trovato terreno fertile da queste parti? E’ il clima a giocare un ruolo decisivo. La “toumeyella parvicornis”, infatti, nelle regioni da cui proviene non fa alcun danno, non riuscendo a riprodursi sufficientemente a causa delle temperature molto rigide. Qui in Italia e in particolare tra Campania e Lazio, viene incentivata dalle temperature molto più miti. Un albero attaccato da questo parassita si riconosce subito: la corteccia è ricoperta da una melata zuccherina, che soffoca l’albero impedendone la fotosintesi clorofilliana e andando anche a causare il deperimento della flora che vive ai piedi della pianta. Inoltre, le corone dei pini attaccati dalla cocciniglia iniziano a immarronirsi, poiché il nutrimento viene sempre meno.