16 Maggio 2022 - 7:36 . Montesacro . Ambiente

Torna la stagione degli incendi, Campa (protezione civile): “Le aree più a rischio e i comportamenti da evitare”

L'incendio divampato nell'estate del 2021 al parco di via Antamoro
L'incendio divampato nell'estate del 2021 al parco di via Antamoro

di Marco Barbaliscia 

Il primo caldo inizia ad affacciarsi su Roma. L’estate si avvicina e con essa aumenta il rischio d’incendi nelle aree più o meno boschive. Il territorio del III Municipio soffre storicamente di questo problema. Negli ultimi anni i vigili del fuoco e la protezione civile hanno collezionato numerosi interventi per spegnere le fiamme nei nostri quartieri. Le cause sono tra le più disparate, ma si può intervenire per cercare di limitare gli incidenti.

L’amministrazione locale è già a lavoro sul tema. Paolo Marchionne, presidente del III Municipio, lo aveva anticipato a RomaH24 qualche giorno fa: “Gli incendi sono stati numerosi in passato, ma quasi sempre hanno investito terreni privati. Continueremo a chiedere ai proprietari di mantenere le aree verdi in ordine”.

Un’azione preventiva potrebbe essere rappresentata dal diserbo: “Nei quartieri iniziano a vedersi strade con erba molto alta, ma non possiamo nascondere che quest’anno la stagionalità sia arrivata con un certo impeto”, ha detto Marchionne. “L’erba è cresciuta nel giro di pochi giorni, ma il Servizio Giardini è già a lavoro per curare i parchi e tenerli fruibili per la bella stagione. Con il passare del tempo la situazione andrà sempre meglio”.

Ma qual è la situazione attuale sul territorio e cosa dobbiamo aspettarci? Claudia Campa, presidente dell’A.V.S. COSMOS – Associazione Volontari Soccorso – ODV, lavora da 30 anni sul nostro territorio per contrastare gli incendi. La redazione di Roma H24 l’ha intercettata per fare il punto della situazione.

Incendio
Un volontario A.V.S. COSMOS – Associazione Volontari Soccorso – ODV impegnato in un incendio alla Riserva della Marcigliana (2021)

Presidente, quali sono le aree nel nostro territorio più a rischio incendi? 

“Il territorio del III Municipio è ricco di aree verdi e parchi che vanno tutelati e protetti. Negli scorsi anni siamo intervenuti spesso a parco Talenti e al parco delle Volpi a Vigne Nuove. Entrambi presentano numerosi ettari in stato di abbandono. Un’altra zona da attenzionare è ovviamente quella attorno la Riserva della Marcigliana, l’area verde più grande del III Municipio e a Serpentara le colline a ridosso del parco delle Magnolie. Tra i quartieri sotto la lente d’ingrandimento c’è anche Cinquina, tutti gli spazi a ridosso del Grande Raccordo Anulare e il viadotto dei Presidenti, da Colle Salario a via della Bufalotta”.

Quali sono le cause dei numerosi incendi che si sono verificati nel recente passato?

“Le cause sono numerose, ma l’incuria e l’erba alta rappresentano i pericoli principali per l’insorgere delle fiamme. Poi capitano anche gli incidenti. Lo scorso anno, ad esempio, siamo intervenuti a viale Baseggio perché si era formato un incendio a seguito dello scoppio della batteria di un monopattino elettrico. Questi, però, sono casi circoscritti o eventi occasionali. La routine riguarda le operazioni sulle aree verdi. Quando c’è erba secca è sufficiente una semplice sigaretta accesa lanciata dal finestrino a bruciare ampie zone”.

Quali comportamenti bisogna tenere per non creare situazioni di pericolo? 

“Negli ultimi anni molti incendi sono nati in terreni privati. La noncuranza delle proprietà è tra le cause principali che fanno sorgere le fiamme. La norma prevede che ogni proprietario debba tenere una striscia di erba di due metri lungo tutto il confine tagliata molto corta. Questa crea così, in caso d’incendio, una linea tagliafuoco che limiterebbe le fiamme. I terreni vanno tenuti puliti. Bisogna sempre fare attenzione, anche quando si dà fuoco allo sfalcio: non basta avere un tubo dell’acqua vicino per limitare le fiamme. La leggerezza è la peggior nemica in questi casi”.

Dal privato al pubblico: quali sono le cause d’incendio nei parchi che frequentiamo?

“Quando tante persone accedono in un’area verde, si moltiplicano i fattori che possono generare un incendio. La causa principale è sempre la leggerezza nei comportamenti tenuti dal privato. Se, per esempio, si parcheggia la macchina su un campo incolto dopo un lungo viaggio, la marmitta surriscaldata a contatto con l’erba secca può innescare un incendio. Un altro pericolo viene da chi organizza un barbecue in un’area non attrezzata. La politica del ‘tanto non succede a me’ non funziona con gli incendi”.

L’estate si avvicina: la stagione degli incendi è già iniziata? 

“Le temperature iniziano a salire e d’ora in avanti il pericolo è dietro l’angolo. Ad oggi non abbiamo ancora avuto segnalazioni di incendi nel III Municipio. La preoccupazione c’è perché l’erba è molto alta. Appena si secca, è sufficiente anche una sigaretta per far innescare incendi di grosse dimensioni anche in punti strategici per la viabilità. Mi auguro che le operazioni di bonifica attuate dalle istituzioni in molte aree del territorio possano aiutare a diminuire questi fenomeni. Quando scoppia un incendio i danni sono enormi. Si perdono coltivazioni, fiori, gli animali selvatici muoiono”.

Cura degli spazi e attenzione nei comportamenti: si può fare altro, in maniera preventiva, per ridurre il rischio d’incendi?

“Un punto fondamentale sarebbe organizzare un tavolo tecnico con il Municipio, le associazioni del territorio, polizia e vigili del fuoco per cercare di programmare azioni di controllo preventive. Un tema importante, ad esempio, è quello degli idranti. Come protezione civile, abbiamo una mappa degli idranti e, prima dell’estate, ci facciamo un giro per verificare che funzionino. Sarebbe più sicuro se questa mappa fosse condivisa e fatta da tutti. Il controllo ora viene fatto dai singoli enti, ma non c’è un piano comune. Crearlo darebbe un grosso aiuto”.

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