18 Ottobre 2020 - 9:07 . Montesacro . Curiosità
Quando all’ex cinema Espero scoppiò lo scandalo: tutti i segreti della vecchia sala
Parlare di cinema a Roma significa parlare dell’ingegnere Riccardo Morandi. C’è la sua mente dietro la progettazione di molte sale storiche della Capitale. Una di queste, l’ex cinema Africa, tornerà prossimamente a vivere. Sono infatti in corso a via dei Galla e Sidama i lavori di restauro dopo vent’anni di abbandono. L’ingegnere fu autore anche del progetto del ponte autostradale di Genova, il ponte Morandi, crollato parzialmente il 14 agosto 2018, provocando 43 morti. La struttura, dopo la tragedia, è stata demolita del tutto. Ora al suo posto c’è il viadotto Genova San Giorgio, realizzato su disegno di Renzo Piano.
A Roma, invece, le sale cinematografiche di Morandi, uno dei protagonisti dell’ingegneria italiana del Novecento, sono presenti in numerosi quartieri della città. Negli anni a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, infatti, la televisione non era ancora arrivata e il cinema era un fenomeno di massa che attirava tutte le classi sociali. In questo senso, Morandi fu autore di numerosi gioielli architettonici e ingegneristici all’avanguardia.
L’Espero – Montesacro
Morandi, uno dei protagonisti dell’ingegneria italiana del Novecento, è anche la mente che ha dato vita all’ex cinema Espero in via Nomentana 11. La sua storia, a differenza dell’Africa, è finita da tempo e oggi al suo posto c’è un bingo ma resta comunque un luogo simbolo del quartiere. Basti pensare che è lì che nel 1967 debuttò un sedicenne destinato a conquistare tantissimi italiani con la sua musica: Claudio Baglioni, nato proprio a Montesacro. Il cinema, inoltre, era famoso anche per i suoi show di varietà e gli spogliarelli. Nel 1986 ospitò uno spettacolo destinato a dare scandalo, “Curve deliziose”: sul palco c’erano Moana Pozzi e Ilona Staller. Tutta l’organizzazione dello spettacolo fu denunciata per atti osceni in luogo pubblico.
L’Alcyone – Trieste Salario
L’Alcyone era un piccolo diamante dell’architettura d’inizi anni ’50. Rappresentava un punto d’incontro tra razionalismo costruttivo ed espressionismo strutturalista. Esempio ne era la grande vetrata su via Massaciuccoli. Mentre all’interno spiccava per le due gallerie con una capacità complessiva di 1300 posti. Il cinema, oggi rinominato “Lux”, è stato grandemente alterato sia nelle facciate che negli interni per ricavare una multisala da sette schermi.
Il Giulio Cesare – Prati
Il Giulio Cesare, a Prati, risale al 1934. All’epoca era il più grande cinematografo di Roma, con i suoi 2000 posti e una balconata curvilinea che ospitava la galleria. Fu disegnato con criteri assolutamente razionalisti e alla sua inaugurazione tutti rimasero a bocca aperta. Poi nel tempo fu trasformato in una bomboniera rossa e la grande sala venne smembrata.
L’Astoria – Parioli
A via Antonio Stoppani nel 1946 vedeva la luce l’Astoria, poi ribattezzato Embassy. La sala aveva in fondo i “posti in piedi”, a prezzo ridotto e separati dalle poltrone da un parapetto. Lì andava chi non poteva permettersi il costo di un posto a sedere. Attualmente è in stato di abbandono.
Nascita, aneddoti e curiosità sul cinema Espero e su altri luoghi simbolo del quartiere sono raccontati nel libro “La storia di Montesacro. Dalla preistoria ai giorni nostri” .
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