12 Marzo 2021 - 14:14 . Porta di Roma . Ambiente
Parco delle Sabine, le potature sono fai da te: “Le istituzioni latitano”
L’attività di manutenzione del parco delle Sabine è da sempre appannaggio di chi lo vive ogni giorno. Sono anni, fin da quando il quartiere di Porta di Roma è stato realizzato nel 2007, che i residenti attendono che i costruttori consegnino al Comune i 170 ettari di verde – il terzo polmone della Capitale dopo Villa Borghese e Villa Ada – affinché l’ente lo trasformi definitivamente in un parco pubblico, con essenze arboree, sentieri, panchine. Da sempre, però, sono i volontari a a prendersene cura, sfalciando l’erba, potando le piante, raccogliendo i rifiuti e aggiustando i giochi per bambini quando necessario. Tutto esclusivamente grazie a investimenti privati e raccolte fondi.
In questi giorni, per l’appunto, è stata realizzata una faticosa opera di bonifica nei pressi dell’area giochi e in tutta la zona adiacente: cespugli potati come anche alberi secchi e crollati a terra. “Una parte della legna prodotta – avvisano i volontari – è disponibile gratuitamente per chiunque ne avesse bisogno lungo viale Carmelo Bene (lo stradone che taglia il parco, ndr), adiacente al cancello bianco d’ingresso all’area verde”. “È un lavoro molto duro e faticoso che necessita di tempo – avvertono i cittadini – . Abbiate pazienza che il nostro parco diventerà il più pulito del III municipio”.
Precedentemente, alcuni residenti si sono occupati di sfoltire gli oleandri che ornano la carreggiata centrale di via Carmelo Bene, che oscuravano la visibilità. “Ovviamente la messa in sicurezza della viabilità del viale principale del quartiere non spetterebbe ai cittadini – -puntualizzano i volontari del parco – , ma dato che le istituzioni continuano a latitare vergognosamente anche dopo le tantissime segnalazioni effettuate, ancora una volta qui occorre fare da soli”.
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