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Quanto sono efficaci i manifesti dei candidati sindaco? Ce lo dice un esperto

Il 3 e il 4 ottobre i romani saranno chiamati a eleggere il nuovo sindaco della Capitale. Sono quattro, secondo i sondaggi, i candidati favoriti: Carlo Calenda (Azione), Roberto Gualtieri (Centrosinistra), Enrico Michetti (Centrodestra), e la sindaca uscente Virginia Raggi (Movimento cinque stelle). 

Abbiamo chiesto a Paolo Nocchi,  direttore creativo, creative strategist e copywriter per progetti cross mediali con un’esperienza di quasi 20 anni nell’ambito della comunicazione, di analizzare e valutare l’efficacia dei manifesti elettorali scelti dai quattro “big” di queste elezioni. 

Paolo Nocchi

Premessa

Le due alternative che sembrano avere i candidati italiani, che siano per elezioni regionali o politiche o amministrative, poco importa), sono copiare gli slogan altrui (es. Veltroni 2008 “Si può fare” il “Yes we can” tarocco; Salvini “Prima gli Italiani” la “America first” de noiantri) o limitarsi a esporre la propria faccia e una frase.

I cartelloni dei quattro principali candidati alla poltrona di sindaco di Roma optano tutti per quest’ultima soluzione, dimostrando l’inadeguatezza di tutto un sistema che sembra non aver capito quanto sia importante, oggi, comunicare in modo efficace.

E adesso invito tutti voi a fare questo esperimento: prendete i cartelli elettorali di ogni candidato e immaginate che sul manifesto ci sia la vostra foto (o quella di chi volete voi). Il messaggio ha lo stesso valore? Se sì, il candidato in questione ha buttato via i soldi.

Fatta questa premessa, ecco le pagelle dei cartelloni elettorali.

LEGGI: L’intervista a Paolo Nocchi

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