3 Novembre 2022 - 17:13 . Cronaca

Sepoltura dei feti, cambiano le regole: inumazione o cremazione, a decidere è la donna

Cimitero Flaminio, sepolture dei feti
Cimitero Flaminio, sepolture dei feti

L’assemblea capitolina ha approvato, nella seduta del 3 novembre, la proposta presentata dall’assessora all’Agricoltura, ambiente e Ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi di modifica del regolamento di polizia cimiteriale che risaliva al 30 ottobre 1979 in materia di inumazioni di feti, nati morti e prodotti abortivi.

A oggi, l’inumazione di prodotti abortivi (20 – 28 settimane) e dei feti (più di 28 settimane) è automatica e viene disposta nelle medesime aree dove sono sepolti i bambini nati morti. I prodotti del concepimento (sotto le 20 settimane) sono invece inceneriti d’ufficio.

Con il nuovo provvedimento si modificano gli articoli 4 e 28 del regolamento disponendo che la donna o gli eventuali aventi diritto possono optare per l’inumazione o per la cremazione dei prodotti del concepimento, dei prodotti abortivi e dei feti. La seconda modifica riguarda la tutela dell’anonimato della donna prevedendo che sul cippo funerario, non più la croce, posto nell’area di inumazione sia riportato solo un codice alfanumerico associato al numero di protocollo della richiesta. Viene anche accolta la proposta, per chi lo richieda, di apporre sul cippo un nome anche di fantasia, un vezzeggiativo, un simbolo o una data. L’elenco dei protocolli viene custodito nel cimitero e il suo accesso è consentito esclusivamente alla donna o agli aventi diritto nel caso di decesso della donna interessata.

“Con l’approvazione di questa proposta — spiega Alfonsi — viene modificato un regolamento ormai datato, così come oggi risulta obsoleto il quadro legislativo nazionale di riferimento. Una battaglia di civiltà, che abbiamo portato avanti in difesa del diritto di scelta delle donne che interrompono la gravidanza di dare sepoltura o richiedere l’incenerimento dei prodotti abortivi o dei feti, con la più ampia possibilità di decidere e in totale riservatezza. Un provvedimento che è il frutto di un processo di interlocuzione e di ascolto condotto insieme all’assessora alle Pari opportunità Monica Lucarelli con l’obiettivo di tutelare la privacy delle donne e di impedire il ripetersi di fatti drammatici come quello accaduto al cimitero Flaminio due anni fa, quando una donna ha visto il proprio nome indicato sulla croce dove il suo feto era stato sepolto”.