Non manca molto all’inizio del prossimo anno scolastico, che nel Lazio, come nella maggior parte delle Regioni italiane, è fissato per il 13 settembre. “Vaccinatevi tutti, per permettere il ritorno sui banchi in presenza e in sicurezza” aveva detto l’assessore alla Sanità della Regione, Alessio D’Amato, rivolgendosi ai più giovani.

Ma ad oggi gli istituti non hanno ancora regole chiare da seguire su distanziamento, percentuali di ingresso degli alunni e mascherine. A dirlo è Cristina Costarelli, appena eletta presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp) del Lazio: “In questo momento le scuole sono ferme, in attesa di direttive chiare – ha spiegato alla Dire Costarelli –. L’anno scorso abbiamo lavorato su orari e percentuali che poi all’ultimo sono state cambiate. Adesso aspettiamo, non abbiamo intenzione di lavorare per poi smontare tutto. Abbiamo il diritto di avere indicazioni chiare“.

Secondo la neopresidente dell’Anp Lazio e dirigente liceo scientifico Newton di Roma, il principale nodo da sciogliere è quello del metro di distanza tra gli alunni. “Se resta quel parametro, alle superiori sarà impossibile riportare tutti in classe – spiega Costarelli –. Se invece viene rivisto, l’ipotesi di un rientro per tutti diventa percorribile. Ma su questo ci aspettiamo indicazioni precise, non può essere lasciata questa discrezionalità al dirigente scolastico. Sono argomenti su cui ci aspettiamo di avere direzioni chiare. Abbiamo bisogno di sapere se resteranno gli orari scaglionati e le percentuali di presenza degli alunni, sono numeri che ci condizionano. Ma anche qui, tutto tace”.

E ancora, altro tema da affrontare per tempo, è quello del personale: anche quest’anno la maggior parte delle scuole rischia di non avere tutti gli insegnanti in cattedra a settembre. “A meno di due mesi dall’inizio del nuovo anno, anche su quel fronte è tutto fermo” sottolinea la presidente dell’Anp. Sulla riapertura, però, la rappresentante dei dirigenti scolastici del Lazio non ha dubbi: le scuole riapriranno.