8 Luglio 2022 - 16:53 . Cronaca
Maneskin al Circo Massimo, ancora polemiche: il prefetto vieta la vendita e il consumo di alcol
Dopo Vasco Rossi a giugno, un altro grande evento della musica si appresta a paralizzare la mobilità in centro. Sabato 9 luglio il Circo Massimo ospita infatti il concerto dei Maneskin, i ragazzi di Monteverde divenuti ormai un fenomeno globale del rock.
Sull’evento, però, non mancano le polemiche: dal rischio dell’aumento dei casi di Covid in seguito all’evento, al divieto del consumo e del trasporto di alcol da piazza Venezia a San Giovanni. I medici della Fimmg Lazio hanno messo in guardia sul rischio di un’impennata di casi Covid tra le decine di migliaia di persone attese come pubblico.
Il Comune di Roma però ha respinto ogni ipotesi di rinvio: “Si adotteranno tutte le precauzioni e gli accorgimenti che le autorità sanitarie indicheranno e, in collaborazione con gli organizzatori, metteremo in campo le azioni necessarie per farle rispettare – ha detto l’assessore ai Grandi Eventi, Turismo, Sport e Moda di Roma Capitale Alessandro Onorato –. Come spiegato da autorevoli rappresentanti della comunità scientifica e dal Ministero della Salute, ci vogliono regole di buon senso e l’utilizzo volontario della mascherina quando le condizioni di affollamento lo richiedano. Nessuna prescrizione è prevista per eventi all’aperto e a questo ci atterremo, salvo diverse disposizioni del Governo. Trovo però singolare che si stiano generando tutte queste polemiche pretestuose solo sull’appuntamento dei Maneskin a Roma, mentre in tutta Italia e anche all’estero i grandi concerti negli stadi e nelle piazze sono programmati e si svolgono senza troppi timori”.
Ma le polemiche non sono finite qui. Il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, in occasione dell’evento, ha infatti vietato con un’ordinanza il consumo e la vendita di alcol da piazza Venezia a San Giovanni. Scatenando l’ira degli esercenti: “Fatto salvo che come associazione di categoria siamo per i massimi controlli e il rispetto delle norme, non ci risulta però che nei concerti avvenuti nei giorni precedenti siano state adottate le medesime misure – spiega Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio –. Tantomeno si ha contezza di incidenti avvenuti durante le ultime manifestazioni o di possibili incolumità per la sicurezza. Nel merito dell’ordinanza, rileviamo che se da una parte è giusto limitare il trasporto di bottiglie in vetro, dall’altro non capiamo perché tale limitazione debba investire praticamente gran parte dei pubblici esercizi benché distanti – l’ordinanza include strade da piazza Venezia a via Merulana – dall’arena del Circo Massimo, luogo dell’evento, quando poi all’interno della location un noto brand di birre ha comunque la possibilità di vendere all’interno. Non solo, mentre i pubblici esercizi vengono limitati anche nella vendita di asporto e somministrazione – indicazione peraltro di dubbia comprensione – i supermercati e i minimarket possono tranquillamente vendere al pubblico. Due pesi, due misure, dove gli esercenti vengono penalizzati e altri canali di vendita favoriti. Paradossalmente, se l’idea è quella di un controllo massivo allora che lo sia per tutti, a cominciare dall’istituzione di una zona rossa generale per tutto il centro storico fino al controllo degli zaini per tutti i coloro che andranno al concerto”.
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