26 Agosto 2021 - 7:35 . Cronaca

La Regione “salva” la Casa delle donne Lucha y Siesta. Le opposizioni: “Marketing elettorale”

La sede della Casa delle Donne Lucha y Siesta
La sede della Casa delle Donne Lucha y Siesta

La Casa delle Donne “Lucha y Siesta” è salva: alla terza asta la Regione Lazio si è aggiudicata lo stabile di via Lucio Sestio 10. “Ora inizia la fase due – ha spiegato alla Dire la consigliera regionale Marta Bonafoni –. Le attiviste conducono con coi un tavolo che si chiama ‘Lucha 2.0’. La sfida è sulla gestione di quello spazio. Posso anticipare che le legislazioni di riferimento che faranno da traccia al modello che vogliamo creare sono tre: le legge sul riconoscimento dei luoghi delle donne, un riconoscimento che non poggia sui servizi ma sulla presenza stessa e la legge sui beni comuni a cui affianchiamo la normativa sulle cooperative di comunità”.

Bonafoni ha lanciato anche la proposta di una casa delle donne in ognuno dei 15 municipi di Roma: “Sono ore che commentiamo nuovi femminicidi. E questo è un problema che non riguarda solo altre città, ma anche la nostra – ha sottolineato –. Abbiamo bisogno a Roma di spazi per affiancare le donne che escono da situazioni di violenza e allo stesso tempo che creino un modello di società basata sul rispetto tra uomini e donne. Con il Pnrr (Piano nazionale ripresa resilienza, ndr), inoltre, avremo anche i fondi per fare tutto questo. Bisogna moltiplicare questi luoghi di democrazia realizzata”.

Soddisfatto dell’operazione il presidente della Regione Nicola Zingaretti: “Abbiamo salvato Lucha y Siesta, una grande esperienza di protagonismo delle donne e lotta alla violenza di genere – è il commento affidato ai social –. Un patrimonio di tutta Roma e della nostra comunità. Lo abbiamo fatto perché è ipocrita riempirsi la bocca della parola diritti e solidarietà e poi assistere senza fare nulla alla chiusura dei servizi”.

Ma non tutti hanno accolto con favore il soccorso della Regione a “Lucha y Siesta”: le opposizioni hanno subito levato gli scudi. “Con l’acquisto dell’immobile per la Casa delle Donne senza passare attraverso un bando pubblico, la Regione Lazio mette in atto l’ennesima operazione di marketing elettorale rafforzando un presidio di estrema sinistra con soldi delle casse regionali” attacca Giancarlo Righini, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.

“La Regione Lazio acquista l’immobile di via Lucio Sestio per donarlo ai militanti del partito di cui è componente di punta il presidente della Regione Lazio, in piena campagna elettorale, già occupanti dello stesso stabile. La Corte dei Conti e l’Anac non dicono nulla?” rincarano la dose gli esponenti di Fratelli d’Italia Federico Mollicone e Fabrizio Ghera, rispettivamente deputato eletto nel collegio Lazio 1 e capogruppo in Regione.