6 Aprile 2022 - 15:27 . Cronaca
Infettivologo romano Andreoni: “La variante Xe del Covid non é più aggressiva delle altre”
“Se parliamo in termini di virulenza, cioè di aggressività, di capacità da parte della Xe di dare patologia grave, direi che questa nuova variante del Covid-19 non sembrerebbe essere particolarmente più severa rispetto alle precedenti. Certo quando una variante circola moltissimo e dà tantissimi casi, come sta accadendo in questo momento, è evidente che anche in senso statistico più casi ci sono, più è probabile che siano colpite persone magari non vaccinate o particolarmente fragili che possono avere manifestazioni più gravi. Al momento, però, non ci sono dati che dicano in maniera chiara che sia per Omicron 2 che per Xe ci siano aumenti di gravità, di aggressività e di virulenza”. Lo sottolinea alla Dire il professor Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana malattie infettive (Simit) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma. Secondo Andreoni la nuova variante andrà a sostituire la Omicron. È solo una questione di tempo. “La Xe- informa- è una sottovariante della sottovariante. Le subvarianti che si sono create da Omicron, sia la variante Omicron 2 che è diventata rapidamente predominante, sia questa variante Xe che sta iniziando a circolare, hanno fatto ulteriori piccole mutazioni in cui sostanzialmente hanno acquisito sempre di più la caratteristica della maggiore trasmissibilità. Un incremento che nella pratica si vede facilmente con il tempo con cui la variante sostituisce quella precedente. Quindi, più la variante nuova è facilmente trasmissibile, più corto sarà il tempo con cui questa variante sostituirà quella precedente. Omicron l’ha fatto rapidamente con Delta, Omicron 2 l’ha fatto rapidamente con Omicron, adesso vediamo cosa succede con Xe, quanto rapidamente andrà a sostituire Omicron 2. Dai primi dati effettivamente la sensazione è che questa diventerà la variante predominante”.
“Le varianti che stanno circolando in questo momento- precisa Andreoni- poco interessano le basse vie respiratorie e questo è un aspetto positivo perchè, ovviamente, le gravi polmoniti sono caratterizzate proprio dall’interessamento delle basse vie respiratorie, mentre queste varianti interessano le alte vie respiratorie. Ecco perché assistiamo più a fenomeni legati a mal di gola, sinusiti e laringiti rispetto a quello che vedevamo prima. Poi nei pazienti non vaccinati o in quelli particolarmente fragili ovviamente la patologia è sempre la stessa, è l’interessamento polmonare che porta ai quadri più gravi”