30 Agosto 2021 - 15:42 . Cronaca
I rifiuti di Roma vanno a Napoli, arriva l’ok di de Magistris: “Dalla Capitale 150 tonnellate al giorno”
I rifiuti di Roma saranno smaltiti a Napoli. Luigi de Magistris, sindaco del capoluogo campano, ha autorizzato Sapna, la società pubblica che gestisce gli impianti di smaltimento dei rifiuti dell’intera area metropolitana, ad accogliere la richiesta di aiuto di Roma e a ricevere una quota di rifiuti per scongiurare un’emergenza nel Lazio.
“Dopo aver fatto tutte le verifiche tecniche da parte dei nostri dirigenti – spiega de Magistris – siamo in grado dal 4 ottobre fino al 31 dicembre, senza alcuna ricaduta di efficienza nel trattamento dei rifiuti sui nostri territori, che hanno ovviamente l’assoluta priorità, di ricevere circa 150 tonnellate di rifiuti della capitale d’Italia al giorno. Ci sarebbe molto da dire sul come mai una capitale che è stata destinataria di due leggi speciali si trovi in questa situazione”.
“Ringrazio il sindaco di Napoli de Magistris per l’attenzione mostrata nei confronti della città di Roma – spiega Massimiliano Valeriani, assessore ai Rifiuti della Regione Lazio –. La disponibilità ad accogliere 150 tonnellate al giorno di rifiuti prodotti nella Capitale consente di offrire all’Ama un ulteriore sbocco per il trattamento e lo smaltimento degli scarti urbani. Un altro importante sostegno ottenuto grazie all’impegno dell’Amministrazione Zingaretti, che in questi anni non ha mai fatto mancare il proprio supporto al Comune di Roma per affrontare le ripetute crisi nella gestione dei rifiuti capitolini”.
Non sono mancate le polemiche dall’opposizione: “Con l’ulteriore supporto della città di Napoli nel ricevere i rifiuti della Capitale abbiamo l’ulteriore conferma dell’azione fallimentare del sindaco Raggi in tema di rifiuti, costretta da un lato ad imporre coattivamente, senza alcun coinvolgimento della popolazione interessata i rifiuti ad Albano – attacca Francesco Figliomeni, consigliere di Fratelli d’Italia e vice presidente dell’Assemblea Capitolina – e, dall’altro, ad andare con il cappello in mano in Campania a chiedere di prenderne altri”.