11 Gennaio 2022 - 15:12 . Cronaca
Funerale nazista a Santa Lucia, la condanna dei progressisti: “Episodio gravissimo”. Il Vicariato: “Accaduto all’insaputa del clero”
“Lascia sgomenti quanto accaduto dinanzi alla parrocchia di Santa Lucia, a circonvallazione Clodia”. Lorenza Bonaccorsi, presidente del I Municipio, commenta così il funerale nazista celebrato nella parrocchia di Santa Lucia lunedì 10 gennaio. La scena della bara avvolta nella svastica, ripresa da un balcone vicino, ha fatto il giro il web suscitando un’ondata di indignazione.
“Di questo episodio gravissimo — chiosa la minisindaca — mi sento di condividere le parole della diocesi di Roma che ha parlato della svastica, posta sopra la bara, come di un ‘simbolo orrendo, inconciliabile con il cristianesimo’ e, aggiungo, con la nostra storia. Quella di una Repubblica democratica e fondata sugli ideali dell’antifascismo”.
Il vicesegretario regionale del Pd, Enzo Foschi, spera “che siano quanto prima individuati i responsabili dello scempio della bandiera nazista a un funerale di Roma. Gli autori di una tale vergogna non devono e non possono passarla liscia”.
Biasimo anche dagli zingarettiani attraverso le parole della capogruppo della lista civica al consiglio regionale, Marta Bonafoni: “Dopo l’inquietante attacco squadrista alla Cgil dello scorso ottobre, ci troviamo ancora una volta di fronte a una grave manifestazione inneggiante al nazi-fascismo a Roma che provoca stupore, oltre che sdegno e preoccupazione. Stupore, perché l’esposizione di una bandiera con la svastica nazista stavolta è avvenuta al termine di un funerale davanti a una chiesa, la parrocchia Santa Lucia, e a totale insaputa del parroco, azione che ha giustamente ha sollevato la condanna del Vicariato di Roma. Sdegno e preoccupazione perché continua inesorabile e manifesta l’arrogante esposizione di simboli che richiamano al passato fascista e nazista, che tanti crimini hanno disseminato lungo la storia del Novecento in Italia e sulle cui macerie è stato edificato il nostro Stato democratico. A questa onda nera ancora una volta dovrà opporsi la condanna di un fronte unito, dichiaratamente antifascista, l’unico legittimo in Italia e a Roma, città medaglia d’oro della Resistenza, contro ogni ulteriore oltraggio e offesa ai valori democratici del nostro Paese”.
Il Vicariato, intanto, si schiera in difesa di don Alessandro Zenobbi, il parroco di Santa Lucia: “Deploriamo con fermezza quanto accaduto davanti alla parrocchia di Santa Lucia, alla totale insaputa del parroco don Alessandro Zenobbi e di tutto il clero parrocchiale, al termine della celebrazione di un funerale, avvenuta senza alcun segno o manifestazione che facesse presagire ciò che è accaduto subito dopo. Alla fine del rito funebre, all’esterno della chiesa, un gruppo di persone ha coperto la bara con una bandiera con la svastica nazista, simbolo orrendo inconciliabile con il cristianesimo, e intonato grida e compiuto gesti riconducibili a tale ideologia estremista. La strumentalizzazione ideologica e violenta, ancor più quella che segue un atto di culto e in prossimità di un luogo sacro, per la comunità ecclesiale di Roma e per tutti gli uomini di buona volontà della nostra città rimane grave, offensivo e inaccettabile”.
Sulla vicenda sta indagando la Digos che, a quanto si apprende, avrebbe già identificato diversi esponenti dell’estrema destra romana che hanno partecipato al funerale. Una vicenda che ricorda quanto accaduto nel marzo del 2021 al Nomentano, quando al termine del funerale di un militante di estrema destra, i presenti hanno avvolto la bara con un simbolo neofascista intonando il coro “Boia chi molla”, come documentato in un video pubblicato da RomaH24.
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