4 Dicembre 2022 - 9:00 . Ambiente
Finiti i soldi del Pnrr, Roma senza fondi per i biodigestori e gli impianti di selezione dei rifiuti. Rabbia di Gualtieri: “Scelta incomprensibile del ministero”
Roma non riceverà i finanziamenti Pnrr per la realizzazione dei due biodigestori anaerobici, per trattare 120mila tonnellate ciascuno di rifiuti organici derivanti dalla raccolta differenziata, e dei due impianti (da 100mila tonnellate ciascuno) per la selezione della carta e della plastica.
Cento milioni di euro (80 per i biodigestori e 20 per i due impianti di selezione) che sfumano perché è stato “esaurito pertinente plafond”, questa la dizione usata dal ministero dell’Ambiente e posta accanto alle quattro proposte avanzate dalla Capitale presenti nella graduatoria definitiva. Quello di Roma non è un caso isolato. Infatti, nessuna delle grandi città metropolitane italiane ha ricevuto finanziamenti in questo senso, anche in conseguenza della scelta del ministero di finanziare al 100% i progetti ammissibili in base al punteggio raggiunto.
Erano disponibili 450 milioni di euro per proposte ammissibili fino a 40 milioni di euro, in sostanza poco più di 10 impianti finanziabili nella loro interezza, col 40% di questi fondi destinati al nord e il 60% al centrosud.
Il Campidoglio, che aveva preventivato una spesa di 160 milioni per i quattro impianti, secondo quanto apprende l’agenzia Dire, non intende arrendersi all’impossibilità di vedere finanziate queste infrastrutture. Un primo tentativo di recupero sarà fatto attraverso il decreto legge “Aiuti quater”.
“Il mancato finanziamento con fondi Pnrr dei progetti presentati da Roma Capitale per la realizzazione di due biodigestori anaerobici e di due impianti per la selezione della carta e della plastica è una scelta incomprensibile da parte del Ministero — commenta il sindaco Roberto Gueltieri —. Una scelta frutto di criteri sbagliati che non hanno tenuto conto né della popolazione servita dalle città, né del programma nazionale per la gestione dei rifiuti e dei suoi obiettivi sulla riduzione del gap impiantistico. Roma, assieme alle altre grandi città ingiustamente penalizzate da questi criteri, continuerà ad agire in tutte le sedi istituzionali, a partire dalla discussione parlamentare sulla Legge di Bilancio, affinché venga rivista questa scelta che va in direzione contraria rispetto al grande sforzo in atto per dotare finalmente la Capitale di una rete impiantistica moderna che la renda autosufficiente nel trattamento delle diverse filiere di rifiuti”.