14 Luglio 2021 - 19:09 . Rete sociale
Dall’arte della panificazione un nuovo inizio per i detenuti: tutto sul progetto Cookery Rebibbia
L’antica arte della panificazione come occasione per ricominciare da zero. Parte il 15 luglio “Cookery Rebibbia“, il bar tavola calda sorto all’esterno delle mura carcerarie per permettere ai detenuti della Casa Circondariale Terza Rebibbia la vendita al pubblico dei prodotti di panificazione e gastronomia realizzati.
Al centro dell’iniziativa c’è il progetto d’inclusione sociale “Ricomincio da 3″, che nasce per aiutare i detenuti a rimettersi in gioco puntando sui propri punti di forza: abilità personali, impegno, creatività e, soprattutto, disponibilità al cambiamento.
Un’occasione resa possibile grazie alla collaborazione tra la Direzione penitenziaria e il Gruppo CR Spa che opera nel settore della grande distribuzione. In virtù di questa sinergia, il primo dicembre dello scorso anno è stato riattivato l’opificio e sono stati selezionati sette detenuti di cui due in regime di semi-libertà, che sono stati avviati all’attività di fornai.
L’iniziativa nata già nel 2013, ma arenatasi a causa di problematiche relative alla vecchia gestione, ha avuto il suo iniziale avvio grazie al sostegno del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e al contributo di Cassa Ammende e di imprenditori nazionali come Farchioni Olii Spa
Grazie alla caparbietà della direttrice del carcere, Annamaria Trapazzo, e alla sensibilità di Edoardo Ribeca, giovane imprenditore del settore, il progetto rinasce oggi con un nuovo slancio.
Dopo l’avvio di una lunga procedura selettiva, è stata così individuata Cookery Srl, del Gruppo CR Spa, che opera da più di 30 anni nel settore della grande distribuzione al dettaglio nella Regione Lazio. Tutte le lavorazioni, compreso il pane prodotto all’interno della Casa Circondariale Terza di Rebibbia, vengono distribuite quotidianamente negli 11 punti vendita del Gruppo CR Spa, riscontrando un notevole successo tra i consumatori.
È stato, inoltre, attivato il ritiro dell’invenduto da parte della Croce rossa, da redistribuire poi a famiglie bisognose e persone in difficoltà. A fine dell’anno, 1% al lordo iva dei prodotti venduti nel negozio, saranno poi devoluti alla popolazione detenuta della Terza Casa Circondariale.