1 Febbraio 2022 - 12:27 . Scuola

Contagi, Green pass e rapporti con le Asl, Rusconi (Anp): “Scuole al collasso”

Una classe a lezione
Una classe a lezione

“Siamo favorevoli a un accorciamento delle quarantene e all’uniformità delle regole per i vari gradi di scuola, ma il nostro problema resta quello di capire come verificare chi tra gli studenti è vaccinato e chi non lo è“. A parlare è Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma e dirigente scolastico del liceo scientifico ‘Pio IX.

Mario Rusconi

“Ora il controllo avviene alla buona, chiedendo direttamente ai ragazzi lo stato vaccinale – spiega all’Agenzia Dire – ma non si può andare avanti così. Se un’intera classe va in quarantena, come facciamo a verificare subito lo stato vaccinale di tutti gli alunni? Stiamo aspettando specifiche tecniche che chiariscono tutti i nodi irrisolti“.

Oltre al problema del controllo dei Green pass per gli studenti, la difficoltà maggiore per gli istituti resta il rapporto con le Asl. A Roma, spiega Rusconi, “i servizi sono differenziati in base ai territori”. Lunedì 31 gennaio il presidente di Anp Roma ha avuto un incontro con l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. “Quello che abbiamo chiesto è uniformità – racconta Rusconi – non esistono cittadini di serie A o di serie B”.

E se il sistema sanitario rallenta, gli studenti perdono giorni di scuola in presenza. L’Anp nei giorni scorsi ha elaborato un proprio sistema di monitoraggio, parallelo a quello del Ministero dell’Istruzione. Secondo il ministero, nella settimana tra il 17 e 22 gennaio, l’84,5% delle classi ha frequentato in presenza, ma di queste il 15,3% era in didattica digitale integrata (modalità di lezione “ibrida”, in parte in presenza e in parte online), mentre il 15,5% del totale delle classi era in Dad.

Un dato che l’Anp ritiene sia sottostimato. “Il problema è il criterio: se metà della classe è assente perché positiva o in quarantena, noi non la consideriamo presenza, per noi quella è Dad – spiega Rusconi –. E poi l’epidemia non tiene conto delle statistiche. In una giornata possiamo avere 2 classi in quarantena e il giorno dopo 20. Il punto è che i monitoraggi dovrebbero essere fatti con maggiore attenzione, ma questo non si può fare perché le segreterie, che già hanno poco personale, sono a pezzi per il sovraccarico di lavoro. Manca il personale. Così come le mascherine Ffp2, che per gli studenti non sono ancora arrivate”