8 Febbraio 2022 - 7:32 . Cultura
Cinema in sofferenza, Multisala Jolly: “Sale quasi del tutto vuote”
di Barbara Polidori
Non solo teatri e discoteche, la pandemia ha messo in ginocchio anche uno dei settori a cui più eravamo affezionati nel tempo libero. Sale cinematografiche e cinema d’essai soffrono la crisi a Roma e così come per i posti occupabili, anche i biglietti staccati crollano drasticamente mentre al Nomentano gli spettatori sono diminuiti.
“Da Natale a oggi abbiamo registrato un calo del 70% sul fatturato – spiegano al Multisala Jolly – L’uscita dei film di Natale ha permesso di tirare un sospiro di sollievo, ma la maggior parte delle persone preferisce rimanere a casa oggi, complici le norme sul distanziamento e l’obbligo di mascherine durante il film. Nemmeno il weekend ci salva, piuttosto sono i film con target commerciale a favorire una ripresa perché attraggono le famiglie, ma parliamo sempre di sale quasi del tutto vuote”.
Una situazione che coinvolge a macchia d’olio tutta Roma e che da anni è sotto l’attenzione dell’Anec, associazione nazionale esercenti cinema, che ha già lanciato diversi appelli alle istituzioni per risanare il comparto. “Il decreto del 23 dicembre oltre alle norme sul distanziamento ha proibito anche le consumazioni in sala e questa è stato il colpo decisivo per noi – racconta Leonardo Pesci, presidente di Anec Lazio –. A parte 2-3 film commerciali a novembre, tantissimi cinema della Capitale soffrono la stessa situazione: il Multisala Barberini, che aveva chiuso per ristrutturazioni, non sta proiettando, il Roxy Parioli ha chiuso per vendita dell’immobile, addio anche al cinema Europa, dell’Admiral e Ambassade non abbiamo oggi notizie e il Caravaggio rimarrà a porte sbarrate fino alla fine di questo periodo”.
Una moria dell’intrattenimento da cui stanno riemergendo pian piano però le sale da ballo e i teatri. “Stiamo aspettando trepidanti il 10 febbraio, quando subentreranno le nuove linee guida, per capire se potremo fatturare oltre lo sbigliettamento anche con le consumazioni – conclude Pesci – Molti esercenti hanno ridotto il numero di spettacoli per cercare di risparmiare sui costi, sulle bollette, gli affitti, l’Imu. Lanciamo un appello a Governo, Comune e Regione: abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per ripartire, siamo convinti che il cinema non morirà, nonostante lo streaming: dovrà cambiare la sua offerta, ma le istituzioni devono permetterci di farlo”.