30 Novembre 2021 - 18:33 . Scuola

Ancora occupazioni, tocca al Liceo Cavour, gli studenti: “Rispetteremo tutte le norme anti-Covid”

Il liceo Cavour occupato (foto da Instagram)
Il liceo Cavour occupato (foto da Instagram)

Continua l’ondata di occupazioni dei licei romani. Martedì 30 novembre, dopo pranzo, è stato il turno del centralissimo liceo Cavour in via delle Carine 1, che non veniva occupato da oltre sei anni.

Gli studenti hanno spiegato le ragioni e le rivendicazioni della loro protesta in un approfondito documento politico. “Crediamo in una lotta trasversale e unitaria portata avanti non solo da studenti e studentesse ma da tutte le componenti scolastiche che, come noi, vivono contraddizioni e disinteresse nei confronti dell’istituzione democratica più importante del nostro Paese – scrivono – Questa protesta non nasce oggi, da anni ormai studenti e studentesse del nostro istituto, insieme alla comunità studentesca di tutta Italia, si mobilitano per contestare la gestione dell’istruzione pubblica italiana degli ultimi anni e per proporre una scuola a misura di studenti e studentesse, aperta, sicura, accessibile ed inclusiva, che sappia ascoltarci, formarci e supportarci. Abbiamo il diritto ed il dovere di avere un ruolo nel dibattito pubblico in qualità di studenti e studentesse e futuro di questo paese. Oggi vogliamo dire la nostra”.

Hanno deciso di farlo unendosi a quello che sta diventando un ampio movimento studentesco di protesta, che porta avanti rivendicazioni chiare e comuni. “Diciannove scuole occupate a Roma, una legge di bilancio in arrivo senza finanziamenti per l’istruzione e un piano di rilancio senza precedenti che ancora una volta non prevede un cambiamento sostanziale del modello scolastico, rendono necessaria oggi questa occupazione” scrivono.

Spiegano poi le modalità di svolgimento dell’occupazione, durante la quale, assicurano, verranno rispettate tutte le misure per arginare i contagi. La scuola non si fermerà, ma al contrario gli studenti e le studentesse invitano tutti a partecipare ai corsi autogestiti, ai dibattiti e alle assemblee per “costruire una mentalità critica nei confronti della realtà che ci circonda e mettere in atto una dimostrazione del modello di scuola che richiediamo e sentiamo necessario”.