2 Aprile 2022 - 16:07 . Cronaca
Incendiata la lapide dedicata al giudice Mario Amato, Gualtieri: “La ripristineremo”
Fiamme alla lapide commemorativa in memoria di Mario Amato, il magistrato ucciso dai Nar il 23 giugno 1980, in viale Jonio 272. Nella sera di venerdì primo aprile sono intervenuti sul posto i carabinieri della compagnia Montesacro e i vigili del fuoco. L’incendio ha danneggiato la corona commemorativa.
L’associazione nazionale magistrati (Anm) Lazio dichiara: “Esprimiamo una ferma condanna per il gesto esecrabile compiuto a sfregio della memoria del magistrato Amato, con l’incendio della corona di fiori posta ai piedi del monumento eretto in suo ricordo in viale Jonio, a Roma”.
Anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha condannato l’atto vandalico: “Inaccettabile l’incendio della corona di fiori ai piedi del monumento in memoria del magistrato Mario Amato, ucciso dai Nar – scrive su Twitter –. Roma non dimentica chi ha lottato contro il terrorismo sacrificando la propria vita. Condanniamo questo gesto vile e ripristineremo subito il monumento“.
Mario Amato è uno dei pochissimi magistrati che nel 1980 indaga sull’eversione di destra. È consapevole del fatto che il suo lavoro lo porterà presto a diventare un bersaglio del terrorismo nero. Ma la mattina del 22 giugno, quando telefona in ufficio per chiedere la macchina blindata, dato che la sua è dal meccanico, la risposta è un “no”. L’autista comincia a lavorare alle 9, non può andare da lui per l’orario richiesto. E così il giorno seguente ad Amato non resta che prendere l’autobus, alla fermata all’incrocio tra viale Jonio e via Monte Rocchetta. Ma su quel bus non lo salirà mai: un colpo di pistola, sparato dal Nar Gilberto Cavallini, lo raggiunge dietro alla testa, uccidendolo. La vicenda è raccontata anche nel volume di Typimedia Editore “La Storia di Montesacro”.