9 Ottobre 2021 - 20:29 . Cultura
Quarant’anni senza Luigi Petroselli. Walter Tocci ricorda il primo sindaco comunista di Roma
“Siamo in grado di stupirci ancora di Petroselli quaranta anni dopo? Non gli renderemmo onore facendone un santino. Se vogliamo ravvivarne la memoria va compreso nella temperie del suo tempo, nei turbamenti del suo animo, nelle tremende sfide politiche che ha affrontato”. Così Walter Tocci, ex vicesindaco della Capitale durante la giunta Rutelli, ha ricordato Luigi Petroselli, primo sindaco comunista di Roma, stroncato da un ictus a 49 anni, mentre stava parlando al Comitato Centrale del Pci. Era il 7 ottobre 1981.
Esattamente quarant’anni dopo, si è svolta una cerimonia in suo ricordo per iniziativa della Fondazione Gramsci e dell’Associazione Berlinguer nella sala del Tempio di Adriano a piazza di Pietra, a Roma. All’incontro ha partecipato anche Roberto Gualtieri, candidato sindaco del Centrosinistra che il 17 e il 18 ottobre sfiderà l’avversario del Centrodestra, Enrico Michetti. Tocci ha tenuto il discorso commemorativo.
“Quando mi capita di raccontare l’opera di Petroselli a un giovane appassionato dei problemi di Roma, avverto sempre il suo stupore, mentre mi rivolge la domanda, ma era davvero così bravo? E come è stato possibile, mi chiede, che in soli due anni facesse tante cose importanti? – ha esordito l’ex vicesindaco –. Noi che abbiamo avuto il privilegio di conoscerlo, di lavorare con lui, di aver imparato da lui, proprio noi che pensiamo di sapere tutto di lui dovremmo essere capaci di ricordarlo e di studiarlo con la curiosità del mio giovane interlocutore. D’altronde è stato così anche durante la sua vita, da capo partito e da sindaco. All’inizio del mandato c’era una diffusa incredulità sulle possibilità di successo di quello che era stato fino a quel momento solo uomo di partito. Ma ben presto amici e avversari si accorsero di aver sbagliato la previsione”.
E ancora: “Tra il 79 e l’81 cambia verso la storia del mondo, finisce il ciclo dei così detti Trenta Gloriosi e inizia quella rivoluzione conservatrice che poi si è fatta regime in grado di resistere a tutti i suoi insuccessi, la bassa crescita, le bolle, le disuguaglianze. In due anni la vicenda italiana e quella mondiale sono scosse dall’urto tra un’epoca che declina e un nuovo ciclo che s’impone. Per il suo carattere storico Roma più di altre città avverte come un sismografo i movimenti tellurici del passaggio d’epoca. In questa faglia storica emerge la grandezza di Petroselli che attraversa i conflitti portando in salvo il patrimonio di valori e lottando contro il tempo avverso. È la grandezza della politica quando si misura con il destino storico“.