22 Settembre 2021 - 7:15 . Scuola

Elezioni, l’ira dei presidi: “Troppe scuole come seggi, non c’è rispetto per i ragazzi”

Una classe
Una classe

“Ancora una volta la scuola viene considerata come un’appendice delle altre istituzioni, una sorta di dependance”. Non usa mezzi termini Mario Rusconi, presidente dell’Anp (Associazione nazionale presidi) di Roma, che ha inviato una lettera alla sindaca di Roma Virginia Raggi, all’assessora al Sociale Veronica Mammì e all’Ufficio scolastico regionale (Usr) del Lazio.

Oggetto del messaggio: l’utilizzo delle scuole come seggi per le elezioni del 3 e del 4 ottobre, in cui i romani dovranno scegliere il nuovo sindaco della Capitale e gli amministratori dei Municipi.

“Dopo tanto parlare dell’importanza della didattica in presenza, della necessità di evitare ad ogni costo la didattica a distanza, ecco che si presenta l’ennesima prova dello scarso interesse del potere pubblico per la formazione dei nostri ragazzi – attacca Rusconi – . Si devono svolgere le elezioni amministrative in molte realtà italiane? Invece di pensare o solo ipotizzare per il futuro soluzioni alternative, rispettose delle necessità educative delle future generazioni, si ricorre stancamente al tradizionale rito dell’uso delle scuole per i seggi elettorali. Da anni abbiamo denunciato questa irragionevole scelta, comoda per chi conduce le istituzioni politiche, negativa per chi ha a cuore la preparazione culturale dei nostri bambini e ragazzi”.

Da qui la conclusione (amara), fatta soprattutto di domande: “Cosa diciamo ai nostri bimbi e ragazzi sulla chiusura annunciata delle scuole sede di seggio, centinaia nella sola Roma? Possibile che le nostre ormai vecchie proposte di luoghi alternativi non abbiano trovato spazio nemmeno in uno dei programmi politici sbandierati in questi giorni dai candidati alle elezioni?”