Parioli | La storia

Quando Villa Ada divenne un’area verde aperta al pubblico

di Antonio Tiso

Oggi, 21 novembreVilla Ada festeggia i suoi 59 anni come area verde aperta al pubblico. L’Osservatorio Sherwood ha infatti ritrovato una copia del 19-20 novembre 1960 del Messaggero con la notizia che, dopo il passaggio di consegne tra Demanio e Comune di Roma sancito con una piccola pre-apertura simbolica il 18 maggio 1958, i primi dodici ettari del parco vennero ufficialmente aperti ai romani – con la sistemazione di boschi, prati, vialetti e arredi – da lunedì 21 novembre 1960. Buon compleanno dunque a una delle meraviglie del Trieste Salario.

“Con l’apertura al pubblico dei primi dodici ettari del grande comprensorio di Villa Ada, Roma si arricchisce di un nuovo grande parco destinato ad essere un grande ‘polmone verde’ in tutta la zona che si stende intorno alla via Salaria- si legge nell’articolo dell’epoca – Sarà il Sindaco a procedere all’apertura con una semplicissima cerimonia che si svolgerà domattina alle 10. Sono note le vicende di Villa Ada che fu di proprietà di Casa Savoia e che, per grande parte passò in proprietà del Demanio dello Stato che, due anni or sono la cedette al Comune. Il comprensorio si estende per una superficie complessiva di trentadue ettari e quindi la parte che si apre al pubblico rappresenta soltanto una parte di esso, comprendendo la zona che si estende sull’altura nota come la collina ‘dei Finanzieri'”.

“Si ricorda che, subito dopo la consegna al Comune di Villa Ada, venne aperta al pubblico una prima parte del comprensorio, costituita da un ampio tratto pianeggiante. Si rendevano tuttavia indispensabili notevoli lavori per consentire l’accesso del pubblico nel resto della villa, costituita da zone in parte scoscese, coperte da vegetazione fitta ed irregolare ed in condizioni di completo abbandono da quindici anni. Si aggiungeva inoltre – conclude l’articolo – il fondato sospetto che, per la presenza nel parco di reparti militari durante la guerra, potessero trovarvisi oggetti esplosivi e pericolosi in genere”.

 

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