Parioli | La storia
8 aprile 1959, l’ultimo volo di Mario de Bernardi
di Sara FabriziIn via Panama 86, una targa ricorda una figura che lega il quartiere Parioli alla grande epopea italiana del volo. Si tratta di Mario de Bernardi, colonnello dell’aeronautica militare, pilota di eccezionale talento. Tra le sue imprese più celebri, c’è la vittoria della Coppa Schneider nel 1926, ai comandi di un idrocorsa Macchi, che riesce a spingere alla velocità di ben 397 chilometri orari. Un record che lui stesso infrange, per ben due volte di fila, arrivando anche a superare i 500 chilometri orari.
Oggi ricorre l’anniversario del suo ultimo volo.
È l’8 aprile 1959. All’Aeroporto dell’Urbe va in scena la presentazione del monomotore tedesco da Gran Turismo STOL Dornier Do.27. Un vero gioiello, osservato con ammirazione dagli spettatori convenuti sul posto, tra i quali ci sono diverse autorità civili e militari. A bordo pista, avvolto in un impermeabile bianco, c’è anche Mario de Bernardi. Sta attendendo il suo turno. Quel giorno, infatti, egli intende esibirsi a bordo dell’Aeroscooter, un velivolo monoposto da lui stesso progettato, che ha riscosso un grande successo all’estero. Vuole dimostrare agli imprenditori dell’industria aeronautica italiana le potenzialità di questo mezzo per ottenere i finanziamenti necessari ad avviarne la produzione in serie. Da solo, non ha la possibilità di sostenere una simile spesa.
De Bernardi prende posto ai comandi e con un’abile manovra decolla, sfruttando uno spazio molto ridotto. Si libra alto nel cielo, poi comincia con le sue evoluzioni acrobatiche. Nonostante i suoi 66 anni di età, l’aviatore dimostra grande sicurezza e controllo, almeno all’inizio. Dopo un po’, però, l’Aeroscooter sembra arrancare. All’improvviso, le manovre si fanno meno precise, meno pulite. La dimostrazione si interrompe bruscamente con un’impennata, seguita da una virata che riporta il piccolo aereo verso terra. L’atterraggio, dal punto di vista tecnico, è perfetto. Ma un po’ veloce. Il mezzo resta lì, in mezzo alla pista, col motore accesso e l’elica ancora in moto. De Bernardi non scende a prendersi l’applauso che gli sarebbe dovuto o a stringere la mano ai suoi spettatori. Quando i meccanici accorrono, trovano il grande aviatore riverso nell’abitacolo, esanime. Un infarto lo ha colpito in volo e lui, pur col cuore che gli cedeva, ha cercato di mantenere il controllo, evitando incidenti.
La vicenda è raccontata nel volume di Typimedia Editore “La Storia dei Parioli”.
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