19 Febbraio 2020 - 15:40 . Parioli . Cronaca
Villa Ada, torna l’abbraccio di Regeni a Zaki con una modifica. L’autrice ne spiega il motivo
“Nessuno può ridurci al silenzio”. Sui muri di Villa Ada, nei pressi dell’ambasciata egiziana, torna il disegno dedicato a Patrick Zaki e Giulio Regeni. L’ideatrice, la street artist Laika, ha voluto apportare una modifica rispetto alla prima opera che era stata affissa lo scorso 12 febbraio, un particolare che spiega lei stessa in un post pubblicato su Instagram e intitolato “Nessun può ridurci al silenzio”: “Sono tornata sul “luogo del delitto” – scrive Laika – ho voluto rappresentare il momento esatto dello strappo del poster ad opera del misterioso “qualcuno”, per farglielo rivivere. Solamente che dietro a quell’immagine non c’è un vuoto, ma un mare di persone che fa sentire la propria voce per la liberazione di Patrick”.
L’immagine originaria ha resistito soltanto un paio di giorni, prima che, nottetempo, una mano sconosciuta la strappasse.
Oggi, alle 16.30, era previsto un sit-in fuori Villa Ada davanti all’ambasciata d’Egitto. L’appuntamento con Amnesty, per protestare e chiedere a gran voce la scarcerazione di Patrick Zaki, ha ricevuto lo stop dalla Questura di Roma per motivi di sicurezza. Ma il sit-in ci sarà ugualmente, simbolico e a cui prenderanno parte i rappresentanti delle diverse associazioni per i diritti umani.
Zaki, studente egiziano dell’università di Bologna, è stato incarcerato il 7 febbraio in Egitto con le accuse di diffusione di notizie false, incitamento alla protesta e istigazione alla violenza e ai crimini terroristici.
LEGGI l’intervista a Laika nello speciale (a cura di Roberta Bonetti)
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LEGGI lo speciale sul sit-in davanti all’Ambasciata d’Egitto (a cura di Daniele Galli)
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GUARDA le foto del poster di protesta apparso sulle mura di Villa Ada
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