1 Luglio 2020 - 19:09 . Pinciano . EXTRANEWS
Chi è il giardiniere (cresciuto al Pinciano) che mantiene così bella la splendida bouganville in via di Priscilla
“Per me curare questa bouganville è un piacere. Prima ancora che un lavoro è un servizio al quartiere”. Parla così Domenico Chines, 30 anni, giardiniere. È lui che quotidianamente dedica attenzioni alla pianta che ha fatto innamorare il Trieste-Salario. La pianta dei sogni si trova a via di Priscilla 2. Parte da terra e si arrampica fino al primo piano di un’elegante palazzina a due passi da piazza Crati. “Sono in tanti a fermarsi per fare una foto”, spiega Gaia Conforzi, la titolare dell’erboristeria la Bouganville. “Ma il segreto è nel lavoro invisibile di Domenico”.
Cresciuto in zona Pinciano, il giovane garden tutor si è trasferito in zona Trieste quasi quattro anni fa. “Di lavoro mi occupo di progettazione dei giardini e terrazzi. Ho iniziato come manovale nei vigneti, poi quando ho scoperto questa passione per la botanica ho bussato alla porta di Stefano Assogna, un professionista del settore, specializzato nel design e nella manutenzione di giardini mediterranei. Ho lavorato per lui come operaio, acquisendo esperienza”. Una formazione importante che ha consentito poi a Domenico di iniziare a lavorare per conto proprio dal 2018. Una storia unica quella del giovane, perché nel 2013 aveva preso il brevetto come pilota di linea civile all’aeroporto. “Poi piani sono cambiati. Durante un soggiorno in Sicilia ho capito che volevo occuparmi di piante”.
La mano e la cura di Domenico nascono da un mix di esperienza, studio, osservazione e passione: “Sono innamorato della bouganville. Se pur originaria del Brasile ben si adatta al clima del nostro quartiere. Ha bisogno di temperature calde e va esposta al sole il più possibile. È rustica e robusta, ma non tollera il freddo sotto i 5 gradi. Soffre i venti freddi e d’inverno va riparata con il telo-non telo”.
Ma quali sono i segreti della manutenzione della pianta di via di Priscilla? Domenico non si nasconde e svela qualche piccolo segreto: “La coltivazione in terra va distinta da quella in vaso. Quest’ultima può essere più complicata. In ogni caso, oltre a dare abbondante acqua utilizzo concimi e trattamenti naturali, come l’humus di lombrico, i funghi micorrizici e poi copro con ciottoli bianchi di marmo di Carrara per proteggere la terra dalla disidratazione”.
Non mancano anche alcuni consigli sui i concimi da usare: “Quelli liquidi sono molto aggressivi, è come buttare benzina sul fuoco. Ottengono un effetto immediato ma sono una piccola violenza. Una pianta invece va arricchita con concimi a lenta cessione, che tengono conto degli equilibri chimici della natura. Bisogna trovare un corretto bilanciamento, anche perché l’acqua del rubinetto di Roma contiene elevate concentrazioni di calcio e calcare, che se non sono compensate fanno danni. Lavorando con pazienza, costanza e in modo naturale possiamo produrre risultati importanti”.