Cosa vuol dire “Essere Roma Nord” negli anni ’20 del nuovo millennio
È stata quasi una parodia quella che ha definito “quelli di Roma Nord” negli ultimi anni, ci si sono spesi in tanti, persino con confronti tra quelli del sud di Roma con i settentrionali della capitale. La formula però è sempre stata la stessa, “essere Roma Nord” significava essere… ricchi e un po’ viziati!
I tempi sono cambiati, la transizione sta colpendo tutti, anche quelli di Roma Nord, e io mi sono attivata, come molti altri miei concittadini. Ogni giorno incontro una comunità viva, dinamica, generosa, determinata e piena di entusiasmo nel prendersi cura delle proprie vie, dei giardini, degli alberi, di ambiente in generale così come di cultura, di sport, di rigenerazione urbana, di governance, di regolamenti, di leggi e di tutto ciò che, passo dopo passo, si presenta nel momento in cui si supera la propria individualità e si entra nella logica in cui il collettivo diventa parte della propria vita. Come dice bene Corrado Augias ai microfoni di Caterpillar, invece di lamentarsi, si decide di fare la propria parte.
Roma Nord è come il popolo dei ragazzi che chiedono ai governi di muoversi e loro, come pachidermi, fanno fatica a prendere decisioni. Roma Nord, però, fa qualcosa di più, si rimbocca le maniche e grazie alla ricchezza professionale e creativa, ben presente sul territorio, si mette in gioco e decide di prendersi cura della propria città.
Da “snob”, “menefreghisti”, “prepotenti” “strafottenti”, “incivili”, “zozzoni” e magari anche “bamboccioni”… a cittadini generosi, proattivi, capaci di lavorare a progetto, di mettere insieme professionalità, risorse, denaro, tempo e tanto entusiasmo.
In una fase piuttosto cupa, con tante nuvole all’orizzonte (ghiacciai che si sciolgono, virus che minacciano la nostra salute) la comunità di Roma Nord mi scalda il cuore. Ho incontrato e conosciuto tante persone meravigliose, dove la virtualità ha fatto da conduttore per riportarci alla realtà, con decine di progetti realizzati e tanti da realizzare, con un effetto aggregatore a catena che non ci fa stare fermi un minuto.
Ciò che può apparire insignificante rispetto ai problemi giganteschi che affliggono la nostra città ma ancor più il nostro pianeta, diventa un seme che germoglia verso un nuovo rapporto tra noi e il nostro habitat, dove il collettivo è parte fondamentale dell’espressione della propria individualità. Un ribaltamento totale che segna la fine del consumismo, come consumo di qualunque risorsa, e inizia un tempo dove la restituzione diventa parte centrale del vivere da cittadini del nuovo millennio!
“Essere Roma Nord” ha cambiato pelle e il suo nuovo volto mi piace un sacco!