8 Marzo 2021 - 9:30 . Parioli . EXTRANEWS
La democrazia del degrado: ai Parioli la strada del premier Mario Draghi non sta meglio delle altre
di Antonio Tiso
Crepe, buche e radici di alberi che squarciano l’asfalto. Tra le eleganti palazzine dei Parioli, le strade sono ormai ridotte a un colabrodo. Per documentare lo stato di abbandono delle vie del quartiere ne abbiamo scelta una e l’abbiamo percorsa metro dopo metro. Seguendo, almeno in parte, il tragitto che ogni mattina il presidente del Consiglio Mario Draghi compie per raggiungere Palazzo Chigi. Il premier, infatti, abita al civico 18 di viale Bruno Buozzi. Ed è proprio questa la strada da cui siamo partiti per il nostro viaggio.
Le telecamere dei media fuori dall’abitazione privata di Super Mario, infatti, hanno messo sotto i riflettori anche le buche della zona. In questo senso il dissesto stradale della città è molto democratico. La nostra passeggiata inizia dall’incrocio con viale delle Belle Arti. Qui, da oltre 18 mesi, una rete arancione – i romani la chiamano comunemente il pollaio – delimita un muretto crollato da tempo e mai riparato. La vegetazione però va più veloce dell’amministrazione e poco alla volta si sta prendendo il marciapiede.
Proseguendo verso la dimora di Mario Draghi si susseguono poi buche, avvallamenti, tombini sporgenti, asfalto sbriciolato dalla pioggia. All’altezza del civico 107 c’è un piccolo slargo dove le persone possono sedersi sulle panchine, ma con estrema attenzione, perché i mattoni del terrazzino sono spaccati.
Poco più avanti, di fronte al 102, un altarino ricorda un giovane del quartiere, scomparso nel 1984 a 22 anni. Si trova accanto al tronco di un albero abbattuto ma mai sostituito, altro problema comune al resto della città, non solo alle zone benestanti. Proseguendo verso piazza Don Minzoni, una «romanella» di catrame rende la strada più liscia per non più di dieci metri.
Al civico 64, davanti alla palazzina anni Cinquanta, conosciuta come “La casa del girasole”, dove abitò Totò, il degrado regna sovrano. La lunga striscia di asfalto antistante, rattoppata alla meglio dopo un lavoro sotto terra, non è differente da casi analoghi in tutta Roma.
A pochi passi dal 18, abitazione di Mario Draghi, oggi vigilata 24 ore su 24 da una pattuglia dei carabinieri, c’è un oleandro reclinato sul marciapiede. Non è l’unico albero del viale che avrebbe bisogno di un po’ di manutenzione.
Intorno a viale Bruno Buozzi non se la passano meglio viale Parioli, una delle strade più belle del quartiere, ma anche viale Rossini. Tutte avrebbero bisogno di un restyling.
Se il II Municipio nel tempo ha messo mano al portafoglio per rendere più sicure alcune strade dei Parioli e del vicino Flaminio, come via Guido D’Arezzo, via Mangili, viale della Moschea, viale del Vignola e via Donatello, la scarsa manutenzione degli 800 chilometri di strade di grande viabilità, e dunque di competenza comunale, resta un nervo scoperto. Le condizioni di viale Bruno Buozzi, da alcune settimane sotto i riflettori di tutto il mondo, ne sono un esempio.