Parioli | La storia

Quando Viale Liegi divenne la culla del prestigioso Premio Strega

di Sergio Campofiorito

“Cominciarono, nell’inverno e nella primavera 1944, a radunarsi amici, giornalisti, scrittori, artisti, letterati, gente di ogni partito unita nella partecipazione di un tema doloroso nel presente e incerto nel futuro. Poi, dopo il 4 giugno, finito l’incubo, gli amici continuarono a venire: è proprio un tentativo di ritrovarsi uniti per far fronte alla disperazione e alla dispersione”.

 Maria Bellonci e suo marito Goffredo vivevano in un signorile palazzo al civico 52 di viale Liegi. Critico letterario e giornalista lui, scrittrice e traduttrice lei, usavano trascorrere le domeniche attorniati da amici e conoscenti. Il rituale prevedeva una tazza di tè caldo e due torte, una al cioccolato e l’altra alla crema. Gli ospiti si chiamavano Giuseppe Ungaretti, Guido Piovene, Massimo Bontempelli, Alberto Savinio, Mino Maccari, e l’argomento del conversare non poteva che essere la letteratura.

Settimana dopo settimana le sedie cominciano a non bastare, così Maria è costretta a chiederle alla madre che abita al di là della strada. La fama del prestigioso salotto letterario si allarga: è il traino della cultura italiana, logorato dalle ganasce della dittatura fascista e dagli strascichi della guerra. L’11 giugno 1944, data del primo incontro, nessuno ancora immaginava che gli Amici della Domenica avrebbero dato vita al Premio Strega, patrocinato da Guido Alberti, produttore del celebre liquore.

Oggi, 75 anni dopo, gli Amici della Domenica sono diventati quattrocento, troppi per il condominio di viale Liegi, ma abbastanza per assegnare ogni anno il riconoscimento letterario più prestigioso in Italia.

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